Il centrodestra tra nuovi assetti, fibrillazioni interne e l’effetto Azione
Maggioranza ancora alle prese con la fase di assestamento dopo le elezioni, le new entry e le ultime novità politiche. Calendiani in rampa di lancio

Il Consiglio regionale tra “letargo” legislativo e fibrillazioni politiche. Nel 2023 una sola seduta finora, tra l’altro quasi obbligata perché si doveva procedere alle surroghe degli eletti al Parlamento. La prossima indicativamente dovrebbe tenersi il 20 febbraio, ma si aspetta ancora l’ufficialità. In questa settimana poi commissioni ferme: riprenderanno dalla prossima, con quattro commissioni convocate. La transizione del post Politiche dello scorso settembre, con conseguenti nuovi equilibri nella maggioranza di centrodestra e all’interno dei partiti che la compongono, evidentemente ancora non è finita, e anche le ultime novità – l’irruzione di Azione e ora l’ingresso in aula di Antonello Talerico che ha vinto il ricorso contro l’azzurra Valeria Fedele – potrebbero prolungare la fase di assestamento.
Le fibrillazioni nel centrodestra
Sul piano legislativo non ci sono in effetti priorità di carattere riformatore da adempiere, e anche questo contribuisce all’andamento oggi lento del Consiglio regionale ma probabilmente a incidere è anche il quadro politico, che nel centrodestra è ancora un po’ frastagliato. Ovviamente è indiscutibile la leadership di Roberto Occhiuto, e nessun analista politico ha dubbi sulla tenuta della coalizione e sulla sua compattezza, ma sotto traccia si percepisce qualche smottamento, e più di un malumore di alcune forze alleate – in particolare Fratelli d’Italia – nei confronti di Forza Italia, il partito guida dello schieramento. La contestazione mossa agli azzurri, velata ma nemmeno troppo, sarebbe quella di aver monopolizzato la gran parte dei ruoli di governo e di sottogoverno (buone ultime, le nomine a Calabria Verde, Calabria Lavoro e Arpacal). La temperatura si è già alzata all’atto di insediamento della Commissione regionale pari opportunità, con la levata di scudi del gruppo di FdI in Consiglio regionale: la cosa è rientrata ma non del tutto, a quanto pare.
La (possibile) crescita di Azione
In più, si tratta di capire le mosse dello stesso Talerico, che da tempo è in rotta con i vertici regionali di Forza Italia ma si accinge a posizionarsi comunque nel centrodestra, all’esito di un confronto sia con Occhiuto sia con il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso (anche se Talerico al Comune di Catanzaro sostiene il sindaco di centrosinistra Nicola Fiorita): secondo quanto si apprende da fonti del centrodestra, comunque, l’approdo di Talerico potrebbe essere in Forza Azzurri. In più ci sono altri “movimenti” all’interno dei partiti che agitano il contesto: nella Lega, sempre più rissosa, resta ancora il “vulnus” rappresentato dall’atteggiamento del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che pochi giorni fa in un’iniziativa pubblica a Catanzaro ha candidamente confermato che parla senza problemi con il partito nazionale ma non parla affatto con quello locale. Ci sono poi sacche di malessere individuali nei vari partiti, per ragioni più o meno nobili. E poi c’è la novità costituita dalla nascita fattuale di Azione, al momento saldata su due figure di spicco come Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, ma che a breve potrebbe ricevere ulteriori adesioni (si parla di tre-quattro consiglieri regionali, uno dei quali provenienti dai banchi dell’opposizione) avendo così i numeri per costituire un gruppo a Palazzo Campanella. La collocazione di Azione alla Regione resta pienamente nel centrodestra ma in prospettiva una crescita dei calendiani potrebbe ulteriormente scompaginare gli attuali equilibri. (c. a.)