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Gioco d’azzardo nel Crotonese, sigilli a due slot machine

Tre persone sono state denunciate a Roccabernarda. Avrebbero consentito illegalmente l’utilizzo di apparecchi elettronici già sequestrati

Pubblicato il: 20/02/2023 – 16:07
Gioco d’azzardo nel Crotonese, sigilli a due slot machine

CROTONE Tre persone denunciate perché ritenute responsabili del reato di gioco d’azzardo e due congegni elettronici sequestrati. È il bilancio dell’operazione condotta nel Crotonese dalla Squadra Amministrativa della Questura, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Cosenza, Sezione Operativa Territoriale di Catanzaro, ha sottoposto a sequestro penale 2 congegni elettronici e denunciato alla Procura della Repubblica di Crotone 3 persone.
In particolare, al termine di un primo controllo effettuato in un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, ubicata a Roccabernarda, è emersa la rimozione dei sigilli apposti su alcuni apparecchi elettronici, tipo totem, sottoposti a sequestro amministrativo qualche giorno prima  dal medesimo personale e, per tale motivo, il titolare del predetto esercizio è stato deferito in stato di libertà per violazione dei sigilli.
Tuttavia, si è resa necessaria una ulteriore verifica espletata anche alla presenza del fornitore degli apparecchi che ha dato esito positivo in quanto si riscontrava l’apertura, non autorizzata e precedente alla verifica effettuata, delle apparecchiature già sottoposte a sequestro, che presentavano evidenti collegamenti con cavi idonei a consentire, mediante l’uso di apposite schede differenti da quelle autorizzate, l’accesso a giochi con vincite in denaro non registrate e contabilizzate.
Pertanto, i 2 congegni elettronici, unitamente alla somma totale di euro 772 in monete contenuta al suo interno, oltre che ulteriore materiale ritenuto di rilevanza probatoria, sono stati sottoposti a sequestro penale.
Sia i titolari della ditta fornitrice dei congegni elettronici sottoposti a sequestro che il titolare dell’attività ubicata a Roccabernarda sono stati, pertanto, deferiti in stato di libertà, configurandosi gli estremi del reato di gioco d’azzardo esercitato a mezzo di apparecchi vietati dalla vigente normativa di settore.

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