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La strage di Cutro

Il soccorritore in diretta tv: «Tragedia voluta, era evitabile». Viminale: «Affermazioni gravi, le sottoporremo all’Avvocatura dello Stato»

L’intervento ieri a “Non è l’arena” del medico Orlando Amodeo sulla tragedia dei migranti ha provocato la reazione del ministero dell’Interno

Pubblicato il: 27/02/2023 – 11:15
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Il soccorritore in diretta tv: «Tragedia voluta, era evitabile». Viminale: «Affermazioni gravi, le sottoporremo all’Avvocatura dello Stato»

ROMA Il Viminale sottoporrà all’Avvocatura dello Stato le «gravissime false» affermazioni diffuse da alcuni ospiti in occasione della trasmissione di La7 ”Non è l’Arena” al fine di promuovere in tutte le sedi la difesa dell’onorabilità del Governo, del Ministro Piantedosi, di tutte le influenze ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare. È quanto si appreso da fonti del Viminale. Il riferimento riguarda gli interventi di ieri sera di due ospiti del programma televisivo condotto dal giornalista Massimo Giletti.
Il medico soccorritore Orlando Amodeo, in diretta da Crotone, ha affermato di essersi sempre occupato di migranti e di tragedie di questo tipo. «Oggi – ha detto – la tragedia poteva essere evitata, questa tragedia si è quasi voluta, mi dispiace dirlo però è così. Se io so che una nave è in difficoltà e, lo so da ieri (il 26 febbraio, ndr), io vado incontro a questa nave. Perché non si è fatto? Ma a prescindere da questo, che i flussi continuino, che gli sbarchi ci siano e continueranno, ormai lo sanno anche le pietre. Perché ancora chiacchieriamo e facciamo del politichese continuo su questo? La vita è sacra per tutti – ha detto ancora Amodeo – quindi basta con porti chiusi, porti aperti, basta con blocco navale, sblocco navale, queste persone bisogna aiutarle a vanire qua con delle navi, con degli aerei. Gli scafisti li inventiamo noi. Se l’Italia e l’Europa diventassero un pochettino più umane, non ci sarebbero più scafisti e queste tragedie non esisterebbero proprio». Sull’impossibilità, dichiarata dal Viminale, di intervento di soccorso per via della furia violenta del mare (forza sette), Amodeo ha affermato che «noi abbiamo imbarcazioni che tranquillamente riescono ad affrontare mare forza sei e forza sette, in passato lo abbiamo fatto. Anzi, siamo andati a 40-50 miglia a sud di Crotone e li abbiamo soccorsi. Io c’ero stamattina, io ho visto il mare».

L’appello di don Rosario Morrone


Duro anche l’intervento di don Rosario Morrone, parroco di Botricello: «Io stamattina ho celebrato messa, subito dopo mi sono recato sul luogo della tragedia. Ho trovato un angolo in cui c’erano ventisette persone tra cui un bambino. Sono andato lì e mi sono inchinato per pregare. Ma mentre pregavo mi sono indignato e ho detto a me stesso: “ma possibile che dobbiamo arrivare sempre dopo la morte? Possibile che dobbiamo fermarci a fare preghierine? Possibile che non riusciamo a metterci insieme, credenti e non credenti, intelligenti come siamo, per trovare soluzioni?” È da trent’anni che soccorriamo insieme ad Amodeo dei migranti e non si trovano soluzioni. E poi dico qualcosa anche sulla politica: è mai possibile che dobbiamo ragionare sempre in modo ristretto? A me piacerebbe che qualcuno dicesse: noi siamo italiani, ospitiamo tutti, non ci importa. Ma perché non dobbiamo farlo, siamo arrivati in ritardo stamattina. Quando mi sono piegato per pregare ho sentito l’urlo di quelle persone morte». (f.v.)

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