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Naufragio dei migranti, il vescovo Lorefice: «Strage conseguenza delle politiche italiane ed europee»

Il duro affondo del vice presidente della Conferenza episcopale siciliana con delega alle migrazioni

Pubblicato il: 28/02/2023 – 8:45
Naufragio dei migranti, il vescovo Lorefice: «Strage conseguenza delle politiche italiane ed europee»

PALERMO La strage di migranti nelle coste calabresi è «responsabilità nostra», «non è stato un incidente, bensì la naturale conseguenza delle politiche italiane ed europee di questi anni, la naturale conseguenza del modo in cui noi cittadini, noi cristiani, malgrado il continuo appello di Papa Francesco, non abbiamo levato la nostra voce, non abbiamo fatto quel che era necessario fare girandoci dall’altra parte o rimanendo tiepidi e timorosi». Lo afferma l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, vice presidente della Conferenza episcopale siciliana con delega alle migrazioni.

Il monito del vescovo

I morti di Cutro, dice il vescovo sono «fratelli e sorelle sfiniti dalla sofferenza della fuga da una patria martoriata e ingoiati dalle onde del nostro mare in un ultimo, disperato combattimento, hanno tentato fino all’ultima bracciata, fino all’ultimo respiro di sfiorare con le dita la speranza che fin qui avevano inseguito: toccare terra in un luogo capace di salvarli e di accoglierli. La speranza di una terra diversa da quella che tragicamente avevano dovuto abbandonare perché incapace di assicurare il diritto alla vita e alla sicurezza dell’umanità in quanto tale. Non hanno riconosciuto, i nostri fratelli pakistani, afghani, iraniani, siriani, nell’orizzonte freddo della costa, avara di aiuti e incapace di cura per l’unicità preziosa delle loro vite, non hanno riconosciuto questa diversità della nostra terra rispetto a quella che li ha scacciati, perseguitati, minacciati, costretti all’esilio». Secondo don Corrado, “non è solo dinanzi a quello che è accaduto in Calabria che ci sentiamo di dover fare questa affermazione, ma anche e soprattutto dinanzi alla negazione delle responsabilità, alla gravità della loro elusione, alla mancanza di consapevolezza politica ed umana da parte delle istituzioni nazionali ed internazionali impegnate solo a stringere accordi con paesi come la Libia per trattenere e sospingere i migranti in veri e propri campi di concentramento».

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