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L’intervista

Musumeci: «L’Italia apra le porte anche ai migranti economici»

Il ministro delle Politiche del Mare dopo la strage di Cutro: «Servono scelte comuni con l’Europa»

Pubblicato il: 07/03/2023 – 8:30
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Musumeci: «L’Italia apra le porte anche ai migranti economici»

ROMA L’Italia apra le sue porte anche ai migranti economici, perché i corridoi umanitari e i profughi che scappano dalle guerre non bastano a colmare quelle «migliaia di posti di lavoro» che gli italiani, a causa della crescente denatalità, non riescono a occupare. Intervistato dalla Stampa, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci sottolinea la propria sintonia con le parole di Sergio Mattarella che chiede che «il cordoglio» per le vittime in Calabria si tramuti in «scelte concrete». «Sono perfettamente d’accordo col presidente, servono scelte di comune accordo con l’Unione europea. Per fortuna da qualche mese avverto una maggiore sensibilità a Bruxelles». Cosa avete in mente? «Innanzitutto smantellare le organizzazioni mafiose degli scafisti nei Paesi di partenza e modificare il trattato di Dublino firmato 33 anni fa. Ogni migrante che muore in mare è una sconfitta per tutti noi. Poi, procedere nei Paesi di partenza alla verifica dello status dei migranti che vogliono raggiungere l’Europa, così facendo chi parte può farlo in sicurezza e per noi italiani vorrebbe dire nuova forza lavoro, un’esigenza fortemente avvertita».
Anche lei pensa ai corridoi umanitari? «Non bastano, restano una soluzione emergenziale mentre noi abbiamo bisogno di considerare l’immigrazione come un fatto ordinario che va disciplinato in maniera legale e d’intesa con gli altri Stati europei». «Confindustria ha parlato di 300mila posti vuoti. Di fronte alla crescente denatalità italiana, una nuova forza lavoro diventa realmente necessaria. L’arrivo di migranti deve avvenire secondo le norme, in sicurezza, e deve proseguire con un graduale processo d’integrazione: in altre parti d’Italia, in passato, ha portato a risultati positivi».

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