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La segnalazione degli 007: in aumento la pressione migratoria sulla rotta Turchia-Calabria

L’ultima relazione dei servizi segreti, presentata poche settimane fa, aveva confermato il trend del flusso nel Mediterraneo orientale

Pubblicato il: 12/03/2023 – 11:21
La segnalazione degli 007: in aumento la pressione migratoria sulla rotta Turchia-Calabria

ROMA Nei campi di detenzione in Libia, ma non solo, ci sono 685 mila migranti irregolari pronti a partire per sbarcare sulle coste italiane. E’ quanto sottolineerebbero, secondo il Corriere della Sera, nei rapporti settimanali sull’immigrazione che vengono mandati al governo italiano, gli apparati di sicurezza e gli analisti. La stessa cifra circolerebbe nei tavoli interministeriali che sono chiamati a occuparsi di questo tema. Per capire la dimensione dell’allarme – scrive il quotidiano – basta ricordare che in tutto il 2022 gli arrivi erano stati “appena” 104mila. È vero che l’anno scorso, specie nei primi mesi, i flussi erano ancora frenati dalla pandemia. Ma resta il fatto che solo la cifra sui possibili arrivi dalla Libia è quasi sette volte superiore. La dimensione del fenomeno farebbe inoltre scattare l’allarme trafficanti: «È chiaro che la maggior parte di quelle persone finirebbe per mettere il proprio destino nelle mani delle organizzazioni dei trafficanti e quindi degli scafisti».

La relazione annuale degli 007

Questo quadro fa il paio con le risultanze dell’ultima relazione semestrale dei servizi segreti al Parlamento, depositata due giorni dopo la tragedia dei migranti a Cutro. Nel report degli007 si segnala che «nel 2022, l’immigrazione irregolare verso l’Italia è stata caratterizzata, rispetto all’anno precedente, da un marcato aumento dei flussi su tutte le rotte marittime e terrestri. Il nostro Paese, in linea con gli anni precedenti, continua a rivelarsi la principale porta d’ingresso e transito di migranti irregolari nell’Unione Europea. Tale fenomeno, analizzato in una prospettiva olistica che ricomprende molteplici push e pull factors di lungo e medio-breve periodo, è altresì marcatamente agevolato da un attivismo criminale – di natura associativa o individuale – presente su tutte le rotte migratorie in grado di creare un ingente indotto economico che rende le relative attività di prevenzione e contrasto più ardue. Infine, le attuali aree di crisi umanitaria e di instabilità socio-politica continuano a spingere un notevole numero di persone a emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita».

Aumento dei flussi sulla rotta Turchia Calabria

Nel report annuale i servizi segreti inoltre osservano: «Sulla rotta del Mediterraneo orientale, seconda opzione migratoria via mare per consistenza dei flussi dopo la rotta del Mediterraneo centrale, le partenze avvengono principalmente dalla Turchia – crocevia anche per i transiti verso l’Europa lungo la rotta balcanica e, insieme alla Libia, uno dei più grandi bacini di migranti e rifugiati – nonché, nell’ultimo anno, dal Libano. Nel corso del 2022, il Libano, a causa della grave situazione economico-finanziaria nazionale, si è attestato quale nuovo Paese di partenza. Sulla rotta marittima del Mediterraneo orientale, in cui è confermato il trend in aumento del flusso verso le coste di Calabria, Puglia e Sicilia, vengono utilizzati vari tipi di imbarcazioni, prevalentemente barche a vela e da diporto, che alimentano i cosiddetti “sbarchi occulti”. Anche in questo caso, il fenomeno migratorio trova una sponda importante nell’attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l’attività di contrasto, così come nell’utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi. Sulla rotta balcanica terrestre, caratterizzata da un elevato numero dei rintracci di migranti irregolari, specie sul confine italo-sloveno, transitano, oltre a pakistani, bangladesi, afghani, indiani e nepalesi, anche soggetti di origine nord-africana. Tale eterogeneità – spiegano gli 007 italiani –  corrisponde a una realtà criminale altrettanto varia, composta prevalentemente da micro-gruppi e singoli facilitatori con un basso profilo organizzativo, che semplificano il trasferimento dei migranti in relazione a singole tratte circoscritte». (redazione@corrierecal.it)

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