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Piano strutturale di Lamezia Terme, il centrosinistra presenta un’interrogazione alla Regione

Il Pd, il gruppo Misto e il Movimento 5 Stelle paventano danni economici, sociali e ambientali dal Psc elaborato dal Comune

Pubblicato il: 15/03/2023 – 13:32
Piano strutturale di Lamezia Terme, il centrosinistra presenta un’interrogazione alla Regione

LAMEZIA TERME I consiglieri regionali dell’opposizione di centrosinistra hanno presentato un’interrogazione l’interrogazione «sull’allarme per i  danni economici, sociali ed ambientali suscitato dal Psc proposto dal Comune di Lamezia Terme».  Nell’atto di sindacato ispettivo i consiglieri regionali evidenziano che «Con comunicazione trasmessa a mezzo pec il 15 febbraio 2023, rappresentanti di partiti politici, movimenti ed associazioni del Comune di Lamezia Terme, in riferimento al complesso procedimento amministrativo per l’approvazione del Piano Strutturale comunale, hanno chiesto alle diverse amministrazioni interessate e, tra queste, alla Regione Calabria “una attenta valutazione di conformità e coerenza urbanistica e ambientale del PSC di Lamezia Terme rispetto al Quadro Territoriale Regionale paesaggistico), al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e ai principi, assunti con leggi regionali, ai fini di perseguire la corretta e piena legittimità della pianificazione urbanistica dell’intero territorio calabrese”. Da tale comunicazione emergerebbe la netta non conformità di quel Psc rispetto ai dettami e ai principi della legge regionale 19/2002 e smi, e alla legge regionale  25/2022, che stabilisce l’obbligo di “concorrere al progressivo raggiungimento dell’obiettivo europeo di azzeramento del consumo di suolo netto”, “favorire il riuso edilizio di aree già urbanizzate”, “tutelare i centri urbani dal degrado causato dai processi di desertificazione delle attività produttive e commerciali”, “promuovere i programmi di rigenerazione urbana” . Con la stessa comunicazione si denuncia altresì che il Piano, adottato dal Comune di Lamezia Terme sulla base di un documento preliminare approvato nel 2010, sia ovviamente ispirato da un quadro economico, sociale, culturale, demografico (nello specifico da una assai fuorviante “buona tenuta demografica”) e normativo datato e che non rispecchia l’attualità, nel frattempo del tutto cambiata per effetto di “bonus” edilizi, crisi economiche, una pandemia e una guerra che hanno stravolto la realtà». Nell’interrogazione, i consiglieri regionali di centrosinistra chiedono al presidente della Giunta regionale e al competente assessore, di sapere «quali iniziative amministrative intendano assumere sulla richiamata richiesta, considerato l’inammissibile e rilevante consumo di suolo che può provocare la definitiva approvazione delle scelte urbanistiche e degli elaborati del Psc varato dal Comune di Lamezia Terme;  come intendano affrontare con urgenza il tema del doveroso rispetto delle cogenti norme europee, statali, regionali e comunali in essa puntualmente indicate; quali ulteriori iniziative intendano in ogni caso adottare per dare riscontro alla denunciata violazione delle norme indicate dai sottoscrittori nella richiesta in questione e per scongiurare i gravi danni ambientali, economici e sociali dagli stessi paventati». L’interrogazione è presentata da Raffaele Mammoliti, Domenico Bevacqua, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Antonio Billari (Pd), Amalia Bruni, Antonio Lo Schiavo (Misto), Francesco Afflitto e Davide Tavernise (M5S).

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