COSENZA L’occhio delle telecamere di videosorveglianza, di un’attività commerciale adiacente l’abitazione di Francesco Prisco, catturano gli istanti precedenti e immediatamente successivi l’agguato mortale subito dal giovane a Tortora. In via R. Pucci dalle 2.25 alle ore 2.44 del 17 febbraio 2023, la vittima sosta sull’uscio della propria abitazione per qualche istante, poi intrattiene una conversazione con i passeggeri di un veicolo, «presumibilmente Ford Fiesta», giunto dopo qualche istante con almeno due persone a bordo. Pochi istanti dopo si intravede un altro veicolo, «presumibilmente una Lancia Y», con almeno tre persone a bordo, che si fermava a pochi metri prima da Prisco. Questo è il frame che cattura l’attenzione degli investigatori.
Dalla Lancia Ypsilon scende «per un istante il passeggero lato destro per poi risalire nuovamente mentre la Ford Fiesta andava via, pochi istanti dopo Prisco, alla vista della Lancia Ypsilon (…) si allarmava e cercava di allontanarsi correndo via e presumibilmente veniva attinto da colpi d’arma da fuoco al proprio braccio sinistro». La scena viene rivista più volte da chi indaga, frame analizzati secondo dopo secondo per tentare di comprendere chi e quando spara una serie di colpi di fucile calibro 12 all’indirizzo del giovane di Tortora. La Lancia Ypsilon, dopo essersi fermata poco più avanti per alcuni metri, «effettuava una manovra di retromarcia ritornando verso Prisco, il quale affacciandosi verso l’abitacolo con i suoi occupanti iniziava a correre dalla parte opposta per poi impattare a terra probabilmente colpito alla propria gamba sinistra dopodiché l’autovettura si allontanava in direzione Lungomare». Sul posto poi giungeranno in soccorso di Prisco due persone, seguirà la telefonata immediata per richiedere l’arrivo di una ambulanza. Sarà l’ultimo viaggio della vittima, morto dopo dieci giorni di agonia all’Ospedale Annunziata di Cosenza. (f.benincasa@corrierecal.it)
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