Uomo soffocato in casa a Reggio, i due killer incastrati dalle telecamere – FOTO E VIDEO
Due arresti per l’omicidio di un cittadino polacco il 7 marzo scorso. Gli assassini entrati da una porta finestra. La ricostruzione della Polizia

REGGIO CALABRIA Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha tratto in arresto, in esecuzione di due provvedimenti di Fermo di indiziato di delitto, disposti, rispettivamente, dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombarieri, e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Roberto Placido Di Palma, due persone di origine pakistana – uno dei quali minore di età – gravemente indiziati, allo stato dei procedimenti in fase di indagini preliminari, dei reati di omicidio aggravato e di rapina aggravata in concorso, ai danni del cittadino polacco Przemyslaw Krzysztof Grudniewski, rinvenuto cadavere la mattina del 7 marzo scorso all’interno della sua abitazione, in via Italia, con le mani legati con delle fascette da elettricista e un indumento intimo conficcato con violenza nella trachea, che ne ha determinato la morte per asfissia. Il maggiorenne identificato dalla sezione omicidi della squadra mobile è Muhammad Yaseen, di 18 anni. Stando all’attività investigativa, il giovane è stato identificato come uno dei soggetti responsabili del delitto.
I due assassini incastrati dalle telecamere



I provvedimenti restrittivi, emessi in via d’urgenza, per l’evidente pericolo di fuga degli indagati, sono stati successivamente convalidati dai rispetti Giudici per le indagini preliminari, che hanno contestualmente applicato per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere. All’identificazione degli arrestati, gli investigatori della Sezione Omicidi della Squadra Mobile sono giunti attraverso una incessante e meticolosa attività investigativa, svolta principalmente attraverso l’acquisizione e l’analisi di numerosissime telecamere sia pubbliche che private, che hanno permesso di accertare che il delitto era stato portato a termine dai due facendo accesso alla casa della vittima attraverso la porta finestra del balcone, che raggiungevano con l’ausilio di una scala, poi abbandonata durante la fuga.
Le impronte dei killer su un oggetto a oltre un chilometro dal luogo del delitto
Un importante contributo alle indagini veniva offerto anche dagli accertamenti svolti dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, che riusciva ad isolare alcune impronte poi attribuite agli indagati. In particolare una di esse veniva isolata su un oggetto abbandonato dagli indagati a distanza di oltre un chilometro dall’abitazione della vittima e rinvenuto proprio grazie alla minuziosa attività di ricostruzione del percorso effettuato a piedi dagli indagati sia all’andata che al ritorno. L’attività investigativa prosegue per individuare eventuali ulteriori responsabilità e ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto.