Nei giorni scorsi ho inviato ai direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi i pareri di Federsanità, Fnsi e Ordine dei giornalisti per la reale applicazione della legge 150/2000 che disciplina gli uffici stampa. I pareri indicano chiaramente la necessità di porre la gestione in ambito dirigenziale e ciò mi sembra pacifico. Così come è fortemente auspicabile che negli atti aziendali la figura dirigenziale venga inserita con il ruolo professionale, per consentire una massima partecipazione così come fatto in tante altre realtà nazionali.
Con alcuni direttori generali mantengo un’importante interlocuzione.
A loro vorrei dire che la comunicazione istituzionale nella sanità pubblica calabrese non funziona affatto. Ed è un problema serio, troppo sottovalutato.
L’assenza di una comunicazione adeguata non mette in luce le tante cose positive che esistono. A livello di servizi ed erogazione di prestazioni. Emergono solo le notizie negative. Tutto questo alimenta sfiducia, favorisce l’emigrazione verso altre regioni e non fa giustizia delle cose buone esistenti.
Le Asp e le Ao hanno investito nel passato ingenti risorse in cose fatue, tralasciando la comunicazione. Sono certo che la discussione in atto consentirà di invertire la tendenza.
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia Camera dei deputati
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