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Il maltempo e la paura di scelte impopolari hanno condizionato la festa della Madonna di Capocolonna

Il pellegrinaggio è partito con cinque ore di ritardo. Tanti avevano proposto di posticipare di una settimana tutte le attività

Pubblicato il: 22/05/2023 – 10:06
di Gaetano Megna
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Il maltempo e la paura di scelte impopolari hanno condizionato la festa della Madonna di Capocolonna

CROTONE Una festa ridimensionata. Il maltempo e la paura di compiere scelte impopolari hanno condizionato la tradizionale festa della Madonna di Capocolonna, che si tiene ogni anno nella terza domenica di maggio. Sono tante le polemiche scoppiate nella settimana che si è chiusa ieri: tutta colpa del maltempo e delle previsioni meteo che annunciavano sulla città pitagorica l’allerta arancione. C’era, insomma, il rischio che la notte di sabato, quando la sacra effige doveva essere trasporta a Capocolonna accompagnata dalla processione dei fedeli, l’abbondanza delle piogge previste potesse provocare una tragedia. Il 14 ottobre del 1996 Crotone ha già subito il dramma dei morti per alluvione. Quel tragico giorno le acque impietose hanno stroncato la vita di sei crotonesi. Due corpi di una giovane coppia non sono stati mai ritrovati. La memoria di quel dramma è ancora cocente e quando la pioggia cade in modo più abbondante la paura torna. Ecco perché, quando la Protezione civile della Calabria ha diffuso il bollettino dell’allerta arancione il comitato per la sicurezza, impegnato a valutare la situazione, non ha avuto dubbi, tanto che il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha emanato l’ordinanza di sospensione della fiera mariana, delle attività delle giostre e la chiusura delle scuole e dei cimiteri cittadini (Crotone e Papanice). C’è stata grande confusione, perché in quella fase si annunciava tutto e il contrario di tutto: la attività si rinviano di una settimana, si è detto che sarebbe stato fatto quello che era possibile e tanto altro. Confusione condizionata anche da previsioni del tempo che cambiavano, anche se non come sperato. Alla fine le previsioni sono state meno catastrofiche di quanto annunciato in precedenza e le manifestazioni si sono tenute con qualche aggiustamento degli orari. Il pellegrinaggio è partito con cinque ore di ritardo, ma si fatto. Anche l’ordinanza di chiusura della fiera e delle giostre è stata ritirata. L’unico appuntamento saltato è quello dei fuochi di artificio, che si tiene quando la sacra immagine arriva sul porto vecchio. In tanti avevano proposto di posticipare di una settimana tutte le attività. L’ipotesi è stata presa in esame anche dalla curia arcivescovile, ma pare sia stata scartata perché sarebbero saltati i contratti con le ditte coinvolte nelle attività (luminarie, fuochi di artificio e altro). Alcune delle ditte non sarebbero state disponibili la settimana successiva per impegni sottoscritti in altre città. Non c’è stato nessun comunicato ufficiale, ma questo si racconta. La confusione c’è stata ed è stata anche alimentata dai buontemponi sui canali social. Ieri, per esempio, uno dei buontemponi navigatore dei social aveva annunciato che i fuochi si sarebbero tenuti, qualche ora più tardi. C’è stato bisogno di una smentita ufficiale. Nessuno ci credeva più a Crotone, ma la festa si è “finalmente” conclusa nella tarda serata di ieri e questa mattina la città pitagorica è potuta tornare alle attività di routine.

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