VIBO VALENTIA E’ la prevenzione con «i numeri relativi agli screening troppo bassi in Calabria», ad animare il dibattito nella seconda fase dell’evento – organizzato dal Corriere della Calabria – “La Meraviglia di stare al mondo“, in corso a Vibo Valentia.
Tra i relatori, sul palco anche Iole Fantozzi, dirigente generale del Dipartimento tutela della Salute della Regione Calabria. «Abbiamo ripreso e riorganizzato la rete oncologica in Calabria, ferma per colpa del Covid», precisa Fantozzi. Che aggiunge: «abbiamo creato una cabina di regia e fatto un accordo con la rete oncologica campana una delle più apprezzate di Italia ed inoltre è stata realizzata una piattaforma dove i medici e tutti i sanitari legati al settore oncologico lavoreranno insieme per curare il malato». Necessario e doveroso un passaggio dedicato alla fuga dei malati oncologici dalla Calabria. «In Calabria manca un corretto sistema di accoglienza del paziente. Non riusciamo a garantirla nell’immediatezza, da noi vanno via non solo i malati ma anche gli operatori sanitari», continua la Dg. Che aggiunge: «Se il nostro sistema non è in grado di farsi carico del paziente, tutti cercheranno di risolvere il problema altrove. Dobbiamo accelerare nei tempi e migliorare le performance», chiosa Fantozzi. Altro tema affrontato da Fantozzi è la prevenzione. «Stiamo mettendo in piedi un portale della prevenzione, dove i cittadini potranno prenotarsi per effettuare degli screening. La prevenzione è l’unico sistema che riduce la spesa in cure». La chiosa è rivolta alle nuove terapie nel settore oncologico, con i «sistemi di precisione, meno invasivi».
Non solo ospedali e nuovi posti letto. Il miglioramento del settore sanitario passa necessariamente dal miglioramento dello stato di benessere dei cittadini e del pieno godimento della salute e di «quattro fattori»: «il carattere genetico, carattere ambientale, stili di vita e comportamenti alimentari ed efficacia sistema sociale», dice il manager Michele Caporossi, a capo della One Health Foundation. Che cos’è One Health? «E’ un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse». La salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono dunque legate indissolubilmente. One Health, aggiunge Caporossi «mette in discussione tutta la filosofia della scienza». «Siamo partiti dall’oncologia, portiamo l’ospedale fuori dall’ospedale con migliaia di visite ed una rete “mobile” a disposizione dei cittadini».
E’ Paride Leporace a discutere di buona nutrizione con Antonino De Lorenzo, ordinario di Nutrizione Umana Università di Tor Vergata. «L’alimentazione buona costa e anche l’informazione e il mezzo per trasferirla», dice De Lorenzo. «La dieta italiana di riferimento – aggiunge – “nasce” a Nicotera, si tratta di una cucina povera con elementi nutritivi necessari a ridurre il rischio tumore». Secondo De Lorenzo, «la cattiva nutrizione e le errate abitudini alimentari hanno un costo superiore ai 50 miliardi l’anno, parliamo di diabete mellito, malnutrizione e obesità. Pensate a quanto siano dannosi i cibi ultraprocessati, danneggiano la flora batterica».
Pablo Petrasso chiude la prima giornata de “La Meraviglia di stare al mondo” con una intervista a Pierfrancesco Tassone, Ordinario di oncologia all’Umg di Catanzaro. «La ricerca è il nostro futuro, in oncologia rappresenta l’aspetto più importante e da supportare». L’analisi del dottore Tassone è impietosa. «Il nostro Paese non ha mai privilegiato la ricerca, fino ad oggi abbiamo avuto alle spalle solo una charity, la più importante a livello europeo che è Ail a garantire supporto». Ma evidentemente non basta. «La ricerca è il punto importante – continua – siamo riusciti a spacchettare tumori comuni in tanti piccoli tumori rari che pongono questioni terapeutiche differenti ma offrono altrettante possibilità, ad oggi inimmaginabili». Tassone chiosa: «La ricerca traslazionale è il futuro: trasportare informazioni dal banco del laboratorio al paziente e viceversa. Le informazioni cliniche sono necessarie per migliorare la ricerca».
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