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Trovato con oltre 100 video pedopornografici, la polizia postale arresta un giovane nel Catanzarese

In manette un 22enne scoperto nell’ambito di un’indagine avviata dopo la denuncia dei genitori di una 12enne di Lecce che era stata adescata

Pubblicato il: 01/06/2023 – 19:24
Trovato con oltre 100 video pedopornografici, la polizia postale arresta un giovane nel Catanzarese

CATANZARO Nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno della pedopornografia online, la Polizia postale di Catanzaro ha arrestato un giovane di 22 anni, residente nella provincia di Catanzaro, nei cui confronti è stata formulata l’accusa di detenzione di ingente quantità di foto e video a contenuto pedopornografico, condotte previste e punite dall’articolo 600 quater del codice penale.  L’attività d’indagine è nata a seguito di una denuncia sporta lo scorso febbraio presso gli uffici del Sosc di Lecce da parte dei genitori di una dodicenne che, tramite un noto social network, veniva in contatto con un altro utente il quale si presentava come sedicenne e che, successivamente, la induceva ad inviare immagini e video ritraenti le sue parti intime. Pertanto, veniva avviata un’articolata attività investigativa, sia sotto il profilo informatico che per mezzo di accertamenti di tipo tradizionale, dalla sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Lecce e diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce, a seguito della quale sono emersi elementi investigativi rilevanti di alcuni soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare, residenti a Catanzaro. Alla luce delle evidenze investigative, è stato emesso dall’autorità giudiziaria un decreto di perquisizione personale, domiciliare e informatica nei confronti del nucleo familiare individuato dagli investigatori, la cui esecuzione veniva delegata al Sosc di Catanzaro. L’attività di perquisizione ha consentito, allo stato degli atti e salve le successive verifiche giudiziarie, di trovare il soggetto indagato in possesso di oltre cento video a carattere pedopornografico, ritraenti minori, archiviati su dispositivi telefonici, informatici e cloud, e di rinvenire prova della diffusione dello stesso materiale attraverso social network, motivo per il quale si è proceduto al suo arresto in flagranza di reato, di cui è stata informata tempestivamente la Procura di Catanzaro che ha immediatamente disposto la misura degli arresti domiciliari.

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