LAMEZIA TERME Il Comune di Lamezia Terme dovrà restituire 109.680,94 euro alla Regione Calabria e oltre 43mila euro alla Presidenza del Consiglio. È quando previsto con le determine n. 62 e 63 del 31 maggio 2023. Nel primo caso si tratta del residuo dei 289.255,94 euro stanziati a dicembre 2020 dopo che la Giunta Regionale, per l’adozione degli atti necessari alla concessione di contributi economici straordinari in relazione all’emergenza Covid-19, aveva previsto dei fondi di solidarietà per favorire l’accesso a beni essenziali come alimenti e farmaci, dedicati al soddisfacimento delle necessità più urgenti ed essenziali dei nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica.
Il secondo finanziamento, invece, è quello che riguarda l’utilizzo delle risorse assegnate dal Ministero Dipartimento Pari Opportunità e Famiglia al Comune di Lamezia per promuovere la realizzazione di attività ludico-ricreative, volte a favorire l’inserimento di minori in contesti socializzanti. Al 31 maggio 2023, infatti, è stata liquidata la somma complessiva di 29.456,97 euro in favore dei soggetti ammessi all’avviso pubblico, con una somma non utilizzata di oltre 43mila euro (43.078,02). Cifra, anche questa, che dovrà essere restituita, in questo caso a favore della Presidenza del Consiglio.
Dai residui di bilancio per l’anno 2021 e per l’anno 2022, infatti, relativamente al capitolo n.1831 “Contributo di sostegno e solidarietà in favore di nuclei familiari emergenza sanitaria da Covid-19” risulta liquidata una spesa pari a 179.575 euro, con un relativo residuo di 109.680,94 euro. Nel secondo caso, invece, è stata liquidata la somma complessiva di 29.456,97 euro in favore dei soggetti ammessi all’avviso pubblico, quale contributo a rimborso di progetti ludico-ricreativi, educativi e formativi attuati a titolo gratuito, con una somma non utilizzata di € 43.078,02. Fondi che, dunque, dovranno essere liquidati. Misure ovviamente necessarie, ma che ha scatenato l’ira delle opposizioni all’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Paolo Mascaro.
«Si tratta di un importo considerevole – insorge Mimmo Gianturco – che poteva invece essere un aiuto concreto per alleviare le sofferenze di centinaia di nostri concittadini. È un fatto gravissimo, uno schiaffo indirizzato ai lametini maggiormente in difficoltà e l’ennesima vergogna a cui l’intera città è costretta ad assistere – conclude Gianturco, capogruppo di “Lamezia Prima di Tutto” e vicepresidente della Commissione Consiliare Politiche Sociali – chiederò spiegazioni all’amministrazione comunale – scrive – ma è l’ennesima vergogna a cui assiste attonita l’intera città».
«È incredibile! Ancora una volta le parole e i proclami dell’amministrazione Mascaro si scontrano con la realtà dei fatti di un’amministrazione approssimativa e poco affidabile» scrive invece Rosario Piccioni, consigliere comunale Lamezia Bene Comune. «La scorsa settimana, nel giro di pochi giorni, il Comune di Lamezia ha rimandato indietro, tra due diversi finanziamenti, oltre 150.000 euro per incapacità di spesa nei tempi previsti! Risorse rimandate indietro allo Stato e alla Regione Calabria in un ambito vitale, dove non potremmo permetterci di perdere neppure un euro: il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e il supporto umano e psicologico ai nostri ragazzi, pesantemente provati dopo i due anni di pandemia». «Non solo si rimandano indietro risorse per l’incapacità del Comune di spenderle – scrive Piccioni – ma si mettono nei guai associazioni e realtà del terzo settore della nostra città che sono risultate beneficiarie e hanno già svolto attività a favore di tanti ragazzi e famiglie. Ci sono associazioni della nostra città, portate avanti con passione e competenza da valenti professionisti, che in tanti casi hanno anticipato le risorse per avviare progetti e attività nei tempi utili e soprattutto per non deludere le aspettative di ragazzi e famiglie. E oggi, oltre al danno, si trovano di fronte alla beffa di rischiare di non vedere solo un minimo rimborso per le spese già sostenute».
«E dire che c’erano tante e tante possibilità per spendere il finanziamento ottenuto – scrive ancora Piccioni – basta dare un’occhiata a quello che ogni cittadino può leggere sul sito del dipartimento politiche per la famiglia: dall’acquisto di bus per trasporto minori alla realizzazione di interventi strutturali che poi sarebbero potuti rimanere per sempre alla comunità, come la ristrutturazione di aree o di parchi gioco. É questa l’amministrazione che si vanta di intercettare finanziamenti ovunque e che, rispetto a qualsiasi criticità gli venga sollevata, ha sempre in bocca la parola finanziamenti? Non basta nominare fondi e finanziamenti. Bisogna saperli spendere, nei tempi giusti e bene. E soprattutto bisogna smetterla con l’autoreferenzialità di un’amministrazione che non solo non ascolta i consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, ma è sorda anche di fronte alle stesse associazioni che hanno collaborato con il Comune e da tempo denunciavano ritardi che mettevano a rischio i finanziamenti». (g.curcio@corrierecal.it)
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