COSENZA A Cassano allo Ionio e in altri centri della provincia di Cosenza, dalle prime luci dell’alba di oggi, i carabinieri del Nucleo Investigativo reparto Operativo – Comando provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo di Roma, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare nei confronti di 68 persone, accusati dei reati di associazione mafiosa di tipo ‘ndranghetista, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanza stupefacente e altri delitti tutti aggravati dalle modalità mafiose. Sono, in tutto, 82 le persone indagate. Contestualmente i militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito il sequestro preventivo, disposto dal gip di Catanzaro, di beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati e rapporti finanziari riconducibili a plurimi indagati, per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. I dettagli verranno comunicati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 di questa mattina a Catanzaro presso i locali della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Ci sono anche esponenti della ‘ndrangheta di Cosenza e Rende tra gli arrestati nel blitz di questa mattina che ha inflitto un duro colpo al clan della Sibaritide. Tra i destinatari della misura cautelare in carcere ci sono infatti il boss di Rende Michele Di Puppo; i cosentini Gennaro Presta e Gianluca Maestri; Pasquale Forastefano, ritenuto il capo dell’omonima cosca; Celestino Abbruzzese, considerato dagli inquirenti il capo del clan degli Abbruzzese.
Arrestate anche due donne legate da rapporti di parentela alle storiche cosche, ovvero Erminia Cerchiara e Rosaria Abbruzzese. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle finalità mafiose, e di altri reati anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Nel corso del blitz sono stati sequestrati beni dal valore complessivo di circa 5 milioni di euro tra i quali beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati, rapporti finanziari. Sin dalle prime ore dell’alba sono state eseguite numerose perquisizioni condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Cosenza, coordinati dal questore Michele Maria Spina e dal capo della squadra mobile, il vicequestore Gabriele Presti e dai carabinieri del Reparto operativo provinciale di Cosenza, guidati dal tenente colonnello Dario Pini. Le indagini della Dda di Catanzaro sono coordinate dal procuratore capo Nicola Gratteri.
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