REGGIO CALABRIA «Paolo Borsellino ci indicò la consapevolezza di fare il proprio dovere». Lo ha affermato il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, partecipando stamane alla cerimonia in ricordo del sacrificio di Paolo Borsellino e della sua scorta, svoltasi all’interno del carcere “Giuseppe Panzera”. «Credo sia questo oggi uno degli insegnamenti più alti che Paolo Borsellino ha trasmesso a generazioni di magistrati dopo il sacrificio della sua vita. La celebrazione di oggi – ha proseguito Bombardieri – si tiene dentro un luogo di reclusione dove sono anche ristretti personaggi della mafia. Ma questo non è solo un luogo per espiare una pena, ma rappresenta anche un’opportunità di riflessione per spingere in futuro a vivere nella legalità». Giovanni Bombardieri, inoltre, ha sottolineato «la novità dei metodi di indagine adottati da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i primi ad utilizzare non solo i collaboratori di giustizia, ma anche spingere l’interesse investigativo alla ricerca dei beni accumulati illecitamente dalle mafie, organizzando il lavoro con il pool, uno strumento servito a non isolare il singolo magistrato e per favorire la condivisione degli esiti investigativi». Presenti autorità religiose e militari, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni. La cerimonia si è conclusa con la scopertura di una targa in ricordo di Borsellino e con la piantumazione di un ulivo, albero di pace, in uno dei giardinetti interni della casa circondariale. (Agi)
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