MILANO In Lombardia «assistiamo a un fenomeno di “colonizzazione” della ‘ndrangheta» che, anche se da un lato ha ancora come principale fonte di reddito il narcotraffico, dall’altro ha subito «una mutazione genetica» con le infiltrazioni nel settore economico-finanziario e nel mondo dell’impresa. Lo ha spiegato, in sintesi, il procuratore di Milano Marcello Viola oggi alla commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie spiegando che sul territorio lombardo operano «tutte le mafie ma la ‘ndrangheta è prevalente». Nel distretto della Corte d’appello le «locali individuate sono 25 e hanno collegamenti» con quelle omologhe in Calabria il che «conferma l’unitarietà» della associazione mafiosa. Il procuratore Viola, che ha parlato di un quadro «meritevole di attenzione e allarmante», pur sottolineando che ancora «l’attività prevalente è quella del commercio delle sostanze stupefacenti», ha aggiunto che «è significativo il numero di procedimenti iscritti per reati economico finanziari». Procedimenti a cui si aggiungono quelli che si occupando del contrasto allo «sfruttamento dei lavoratori». All’audizione hanno partecipato anche l’aggiunto Alessandra Dolci e il pm Paolo Storari, titolare dei più importanti fascicoli sullo sfruttamento dei lavoratori con al centro le cooperative che offrono alle imprese mano d’opera, «molto spesso in mano alla criminalità organizzata». (Ansa)
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