COSENZA «Svolgendo questa professione da tempo, sono arrivato alla conclusione che non si può mai essere troppo ottimisti o pessimisti. Noi in questo ricorso ci abbiamo creduto tanto, ci abbiamo lavorato a lungo ed eravamo, anzi, siamo ancora convinti delle nostre ragioni. Siamo rimasti molto sorpresi dalla sentenza del Tar, soprattutto dopo la discussione che si è venuta a sviluppare durante l’udienza di mercoledì. A questo punto attendiamo le motivazioni della sentenza per conoscere i motivi della decisione. Noi, come pool di avvocati che difendono la Reggina calcio, un’idea ce la siamo fatta, ma al momento preferiamo non esporla. Prima vogliamo leggere le carte».
L’avvocato Donato Patera, uno dei quattro legali scelti dal proprietario del club amaranto Felice Saladini e dal suo socio Angelo Ferraro, commenta così al Corriere della Calabria la sentenza con la quale il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Reggina sulla riammissione nel campionato di serie B. Ancora però, tiene a ribadire Patera, bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per presentarsi al meglio al Consiglio di Stato. «Già nei prossimi giorni – sottolinea il legale –presenteremo domanda al Consiglio di Stato con riserva, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza del Tar e integrare l’eventuale nostra difesa. Continuiamo ad essere fiduciosi e non è assolutamente vero che il Consiglio di Stato tende a confermare ciò che decide il Tar. In passato mi è capitato di capovolgere al Consiglio di Stato sentenze negative del Tar. Così come tante volte ho vinto in Cassazione dopo aver perso in primo e secondo grado». Di certo, la sentenza del Consiglio di Stato non arriverà prima del 29 agosto perché «non ci sono i tempi tecnici per anticiparla», evidenzia sempre Patera.
Sulle dichiarazioni di Felice Saladini (leggi qui) che ha parlato di «collocazione geografica» decisiva nella decisione finale del Tar e di squadre trattate non allo stesso modo dalla Figc, l’avvocato non si esprime, ma tiene a precisare una cosa: «Saladini non mollerà di un millimetro. So che porterà la questione in tutti i gradi di giudizio che l’ordinamento gli consente, arriverà anche alla Corte Europea se sarà il caso. Come noi, è convinto di essere nel giusto. Nella giornata di mercoledì, insieme ad Angelo Ferraro e all’intera governance societaria, ha assistito a tutti i passaggi dell’udienza, dal briefing effettuato tra noi avvocati in mattinata, fino alla fine della giornata. Saladini crede fortemente nella giustizia, anche per questa ragione nelle ultime settimane ha preferito mantenere un profilo basso».
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