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Dubbi sul concorso alla Provincia di Crotone, Ferrari: «Possibile riapertura dei termini ma non accetto lezioni da “alcuni”»

La replica del presidente dopo le polemiche sul bando gestito senza grande pubblicità. Tra gli ammessi anche i parenti di amministratori dell’Ente

Pubblicato il: 14/08/2023 – 19:05
di Gaetano Megna
Dubbi sul concorso alla Provincia di Crotone, Ferrari: «Possibile riapertura dei termini ma non accetto lezioni da “alcuni”»

CROTONE La polemica sul concorso per l’assunzione di tre figure professionali non si placa e il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, esce dal silenzio e chiarisce le ragioni delle procedure adottate. Il presidente non esclude che si possa anche arrivare ad una riapertura dei termini per la presentazione della domanda «non modificando i bandi e cercando di spiegare meglio le mansioni». L’incarico di interfacciarsi con il ministero, che ha finanziato il progetto che prevede le attività, e verificare se la riapertura dei termini sia attualmente praticabile è stato già affidata al dirigente del settore e al segretario generale dell’ente intermedio. Nella replica, Ferrari evidenza che la spiegazione delle mansioni sarà effettuata «ovviamente nel rispetto di quanti, non solo crotonesi, non erano sotto l’ombrellone ed hanno avuto il tempo, senza sbagliare nessuna virgola, di partecipare al bando producendo correttamente le domande». La denuncia del bando, gestito senza la necessaria pubblicità, era stata fatta da diversi sindacati e anche da associazioni e cittadini. Il problema posto era quello di avere emanato un bando senza la necessaria pubblicità per consentire a tutti coloro che posseggono i requisiti di presentare domanda. Ha fatto scalpore il fatto che tra i nomi ammessi ai tre concorsi figurano e parenti di alcuni amministratori della Provincia e soggetti che hanno prestato attività nell’ente. Nella nota di oggi Ferrari dice di «essere disponibile al confronto sulla trasparenza» ma di non accettare lezioni «men che meno da “alcuni”». Il messaggio è chiaro, ma non si capisce a chi è rivolto. Entrando nel merito dei bandi, evidenzia che «il percorso che ha portato alla pubblicazione è ineccepibile dal punto di vista tecnico ed amministrativo, perché oltre ad essere stato pubblicato sul Portale del reclutamento nazionale inPa (la massima fonte di trasparenza nazionale per i concorsi nella Pubblica amministrazione) gestito direttamente dalla Presidenza del consiglio dei ministri, è stato pubblicato sull’albo pretorio on line  della Provincia e nell’Area trasparenza amministrativa sezione bandi e concorsi». In questo contesto «la Provincia ha applicato esattamente quanto prescrive il recente Decreto del presidente della Repubblica n. 82 del 16 giugno 2023 che modifica le norme di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità e svolgimento dei concorsi, le cui prove si svolgeranno, pertanto con modalità telematiche attraverso l’utilizzo della piattaforma http://concorsi.provincia.crotone.it, che come la legge prevede, garantisce il più totale anonimato e la massima trasparenza». Nessuno ha, però, messo in dubbio le procedure e le attività trasparenti che saranno adottate per lo svolgimento del concorso. La polemica è stata sollevata esclusivamente per la scarsa pubblicità messa in campo per fare conoscere a tutti gli interessati il bando concorsuale. Ferrari, dal canto suo, scrive di avere adottato le procedure previste dalla legge e di non avere saltato nessun passaggio. I sospetti, non confermati in alcun modo, nascono, però, quando si leggono alcuni cognomi degli ammessi. Nel lungo documento, Ferrari spiega di «aver intercettato un finanziamento di un milione di euro», il che «certifica un ente che lavora». Il progetto «è denominato intervento per la realizzazione di campi ormeggio nell’Area marina protetta Capo Rizzuto». La Provincia è stata ammessa al progetto ed «è stata autorizzata ad assumere per 15 mesi tre figure secondo le rigide indicazioni contenute nella descrizione dettagliata dell’allegato tecnico: un profilo tecnico categoria C e due profili professionali categoria D». Uno dei due dovrà occuparsi «della promozione del progetto e della comunicazione dei risultati ottenuti». Non si tratta di un giornalista, ma di un esperto per comunicare i risultati ottenuti.

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