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La storia di Giorgio, 11enne autistico che abita in Calabria. Faraone: «Faceva 300 km per la terapia»

In un post il deputato di Italia Viva racconta le difficoltà della famiglia: «Non si dovrebbe essere obbligati a lasciare la propria casa»

Pubblicato il: 18/08/2023 – 12:55
La storia di Giorgio, 11enne autistico che abita in Calabria. Faraone: «Faceva 300 km per la terapia»

Giorgio ha 11 anni, soffre di autismo e abita in Calabria. Insieme al padre Marco faceva 300km pur di svolgere la terapia di cui aveva bisogno. La storia la racconta Davide Faraone, deputato di Italia Viva e da sempre sensibile al tema dell’autismo. «Ho ascoltato la storia di Marco, è il papà caregiver di Giorgio, un ragazzo autistico di 11 anni. Abitano in Calabria, in un piccolo paese di provincia e logisticamente ci sono dei problemi per raggiungere i luoghi dove Giorgio fa terapia». «Fino a qualche tempo fa – scrive in un post su Facebook- erano costretti a fare 300km e questa distanza in buona parte vanificava ogni sforzo, non consentendo al piccolo di raggiungere obiettivi importanti». Un problema che, purtroppo, riguarda tanti familiari caregiver nel nostro paese. «Bisognerebbe semplicemente che a tutti i genitori, una volta avuta la diagnosi, venisse spiegato il percorso più agevole e migliore e che fosse data a tutti la possibilità di accedere alle terapie. Si chiama rispetto, si chiama dignità». Invece, spesso, si è obbligati a lasciare la propria casa. «Non si può chiedere a dei genitori di lasciare tutto e trasferirsi altrove, banalmente anche per Giorgio il suo paesino è un ambiente protetto. È casa». Per l’11enne calabrese, nonostante le difficoltà logistiche, qualche piccolo miglioramento è arrivato. «Lentamente, ma con l’impegno straordinario del papà e della mamma, Giorgio sta raggiungendo delle piccole e non scontate autonomie, dimenticando se stessi e mettendo da parte ogni loro bisogno». Infine, il deputato di Italia Viva lancia un appello per il riconoscimento ufficiale dei caregiver: «È indispensabile, come ogni respiro, il riconoscimento della figura caregiver, è una battaglia a tutela di tutta quanta la società. Riguarda ciascuno di noi».

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