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SETTE GIORNI DI CALABRESI PENSIERI

Schizzi di fango sul sacerdote e omelie infuocate. Storia di una Chiesa che “scoppia” nel Cosentino

Clima avvelenato a Belsito per una denuncia (molto presunta) in attesa delle scelte della Curia. Solita tempesta di correnti nel Pd

Pubblicato il: 19/08/2023 – 7:24
di Paride Leporace
Schizzi di fango sul sacerdote e omelie infuocate. Storia di una Chiesa che “scoppia” nel Cosentino

Si racconta che a Soriano Calabro nel 1530 la notte del 15 settembre fra’ Lorenzo se ne stesse a pregare quando tre donne apparvero per donare la statua di San Domenico e metterla su un altare. Le autorità più volte decisero di spostarla altrove ma la statua sempre su quell’altare ricomparve diventando santo di culto per tutta Europa.
A Belsito piccolo paese del Savuto non c’è stato invece nessun miracolo e nessuna statua da santo ma una contesa tutta da verificare che riguarda il parroco e un consistente numero di fedeli. Don Anthonidoss, prete di origini indiane trasferito dalla vicina Figline a organizzare messe tra Belsito e Malito, non gode in zona delle doti di missionario.
Le voci del paese vicino hanno creato un clima arroventato in sacrestia sin dal lontano 2018. Il dato di fatto dell’estate è che una petizione con diverse firme è stata spedita da molti fedeli di Belsito al vescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato, lo scorso 12 agosto. Una missiva piena di rammarico che segnala fedeli in fuga dalla messa e dalla parrocchia. E si va oltre denunciando a monsignore presunte molestie ad una donna straniera rifugiata in paese, molto presunte considerato che della presunta denuncia che sarebbe stata presentata dalla molestata nessuno è in grado di mostrare copia. La certezza è che a Belsito il clima è avvelenato. Nel paesello su un muro hanno scritto con vernice “Via il prete…” (con aggettivo ulteriore) e poi sono comparsi volantini denigratori del povero sacerdote con schizzi di fango che non risolvono la vicenda ma la ingarbugliano di molto.

Nella denuncia al vescovo i fedeli rivoltosi segnalano che don Anthonidoss in un’omelia nella chiesa di San Giovanni Battista avrebbe espresso il suo risentimento affermando: «Questa comunità mi sta facendo provare tutto il veleno dei serpenti velenosi. Gente cattiva, come le rane nel pozzo che credono di essere intelligenti. Persone che andranno all’inferno».
Da ambienti vicini alla Curia cosentina abbiamo verificato che in episcopio nulla si conosce della tormentata vicenda. Il vescovo si trova fuori città e anche i suoi collaboratori. Al ritorno delle vacanze è bene che si faccia chiarezza. La si deve al sacerdote accusato e alla comunità in subbuglio. La Chiesa in un piccolo comune è presidio di resistenza.
Il prete indiano di Belsito e Malito non salirà agli altari come san Domenico di Soriano, ma per restare a guida del popolo di Dio a Belsito ha bisogno del conforto e del sostegno dei suoi superiori. Se mai le maldicenze diventassero accuse certificate molto cambierebbe. Ma al momento nessuno ha diritto di chiedere trasferimenti del prete senza prove certe. Anche a Soriano i superiori che non volevano la statua in chiesa accettarono il messaggio di fra’ Lorenzo.

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Chi non deve aspettare la fine delle vacanze per risolvere questioni ingarbugliate è il Pd calabrese per gli stracci che volano a Catanzaro in queste ore tra la dirigente nazionale Jasmine Cristallo e il consigliere regionale Ernesto Alecci difensore d’ufficio del ras locale Fabio Celia, da qualche giorno dimissionario volontario da segretario cittadino del Pd. Quest’ultimo accusa la celebre sardina di «una carriera politica costruita sul nulla». In Italia il Pd raccoglie firme sul salario minimo. A Catanzaro la tempesta delle correnti dopo il rimpasto. Non proprio uno spettacolo edificante.

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Drone scopre un baby-piromane "istruito" dal nonno. Occhiuto: «Segnalati 32 incendiari»

Il vecchietto che con il nipotino accendeva incendi nel proprio campo ha raccolto solidarietà diffuse. Pur se alle prese con le stoppie le regole vanno rispettate. Gli incendi vanno combattuti. I dati parziali di rilevamento ci dicono che i 237 roghi calabresi da giugno al 10 agosto sono la metà dello scorso anno. Sono 66 i denunciati, il triplo del 2022. Il controllo e la certezza della sanzione aiutano. Auspichiamo in futuro incendi zero e zero denunciati.

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Atteggiamento discutibile – per non dire sbagliato – dell’opposizione regionale sulla questione dell’abusivismo edilizio e i recenti commissariamenti che hanno registrato difese d’ufficio a favore dei sindaci in fallo. Ci vuole sguardo alto. Come quello di Legambiente Calabria che ha salutato con favore il provvedimento della Regione chiedendo di procedere subito con gli abbattimenti. Voto dieci.

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Un dibattito lunare e confuso sui tagli ai finanziamenti del Pnrr sulle linee ferroviarie Sibari-Melito e Lamezia-Catanzaro. Ci saranno altri fondi sostitutivi da utilizzare? E chi se ne frega. La Calabria isolata è qui e ora. Quando il ministro socialista Giolitti voleva priorità per le autostrade al Nord, Giacomo Mancini riusciva a far comprendere che all’Italia era utile allineare i ritardi del Sud e della Calabria. Ne prendano esempio i politici calabresi odierni.

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Operazione verità sul mare inquinato da parte di Vincenzo Gallo (voto dieci per volontario servizio) cittadino informato che lavora sui dati e che si è spulciato il portale del ministero sulla balneazione. Seicento i punti calabresi radiografati. Le criticità riguardano 16 comuni calabresi (6 nel Nord Tirreno cosentino). La questione riguarda piccoli tratti di pochi comuni. Dunque non generalizziamo, per favore.

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A Siderno, da qualche settimana, è stata inaugurata la discesa a mare motorizzata in una spiaggia pubblica. La struttura è stata realizzata grazie al progetto “Al mare oltre le barriere”,  che rende possibile a tutti entrare in acqua senza difficoltà. Plauso al sindaco Fragomeni che ambisce ad ottenere a Siderno la bandiera ciclamino che si assegna per i servizi senza barriere.

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A Rende i commissari prefettizi arrivati ad amministrare il Comune per emergenza mafiosa hanno sfrattato da una scuola la meritoria associazione Auser che si occupa da anni di volontariato e cultura. Se il buongiorno si vede dal mattino, iniziamo proprio male.

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Tra le feste dell’estate calabrese postmoderna ottimo voto a quella del “Noi… che”. A Soverato in una celebre discoteca da tre lustri turisti ma soprattutto gente del luogo della nuova emigrazione si ritrova sui ritmi degli anni Ottanta tra discomusic e “tempo delle mele”. La festa ha fatto cadere anche le appartenenze calcistiche con una esibizione da Curva Sud di “Grazie Roma” con video e notizia ripresa dal sito del Corriere dello Sport.

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loredana_bertè

«La Calabria era piena di parenti, di nonne e di zie con nomi strani. Ricordo in particolare quando nonna Dominica mi portava con sé a vendere le uova, in un lungo viaggio in treno da Bagnara a Reggio Calabria e poi fino alla Sicilia. Ricordo che nascondeva i soldi nell’orlo della lunga gonna nera».
Vi sblocco un ricordo di Loredana Berte’ in questi giorni in tournée nella sua Calabria, tratto da un’intervista uscita sulla stampa. A lei che canta “Sono figlia di una certa fama” il mio “dieci” da suo fan sfegatato.

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