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Antiracket

Il 22 settembre a Soriano Calabro l’incontro “La libertà non ha pizzo”

L’iniziativa è promossa da Libera e dalla Fondazione Interesse Uomo. Parteciperanno anche il Procuratore Falvo e il vescovo Attilio Nostro

Pubblicato il: 20/09/2023 – 14:41
Il 22 settembre a Soriano Calabro l’incontro “La libertà non ha pizzo”

SORIANO Fidarsi dello Stato e cominciare a denunciare, far parte di una rete che si rafforza di giorno in giorno, che attraversa i confini di quartieri, paesi e regioni e diventa un porto sicuro per chi inciampa nella trappola di pizzo e usura, fenomeni che occorre contrastare e attraverso cui le mafie impongono il proprio potere e bloccano lo sviluppo economico. Se ne parlerà a Soriano Calabro venerdì 22 settembre alle ore 17:30, presso l’Aula Consiliare del Comune, grazie all’incontro “La libertà non ha pizzo”, organizzato da Libera e dalla Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo Onlus nata a Potenza nel 2002 e, dopo dieci anni di attività sul territorio della provincia di Potenza, dal 2012 attiva sull’intero territorio nazionale. Al dibattito, moderato dalla referente provinciale di Libera Maria Joel Conocchiella, parteciperanno il Procuratore Capo di Vibo Valentia Camillo Falvo, il Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro, il presidente di Interesse Uomo don Marcello Cozzi e il referente regionale di Libera Giuseppe Borrello. Porteranno i saluti istituzionali da parte della Commissione straordinaria del Comune di Soriano Calabro e il Prefetto della provincia di Vibo Valentia, Giovanni Grieco. Concluderà l’incontro un intervento di Maria Grazia Nicolò, Commissario nazionale del governo per le iniziative antiracket.

«Non abbandonare chi denuncia»

«Negli ultimi anni – si legge -, in Calabria, sempre più imprenditori si sono ribellati a queste forme di sopruso, denunciando i propri usurai e portando all’arresto di svariati ‘ndranghetisti. La morsa del pizzo, tuttavia, continua ad attanagliare chi in questa terra resta ed investe, come dimostrano anche le inchieste recenti. È dunque necessario continuare a contrastare questi fenomeni, sensibilizzando le persone sul tema e accompagnando chi denuncia durante il suo percorso. Le misure antiracket non possono essere sufficienti se non sono seguite da una solidarietà civile che costruisca una rete intorno a coloro che hanno denunciato, scegliendo la libertà».

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