REGGIO CALABRIA Arriverà l’11 ottobre la sentenza d’appello per Mimmo Lucano e altri 17 imputati nel processo “Xenia”.
Questa mattina si sono tenute davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria le arringhe difensive degli avvocati dell’ex sindaco di Riace, Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, per chiedere di ribaltare la sentenza di primo grado del Tribunale di Locri che in 900 pagine di motivazioni ha condannato il creatore del “modello Riace” a 13 anni e due mesi di reclusione e 700mila euro di risarcimenti parlando di «una logica predatoria delle risorse pubbliche» asservite agli «appetiti di natura personale, spesso declinati in chiave politica, e soddisfatti strumentalizzando a loro vantaggio il sistema di accoglienza dei migranti che è diventato un comodo paravento dietro cui occultare le vistose sottrazioni di denaro pubblico».
La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto la condanna di Lucano a 10 anni e 5 mesi di reclusione per reati che vanno dal peculato alla truffa, all’associazione a delinquere, altre 15 condanne e due assoluzioni.
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