CATANZARO «Un evento particolarmente importante perché è la prima volta che la Calabria si propone su un tema così delicato e importante. L’obiettivo di questa giornata è dimostrare che la Calabria c’è, vuole esserci, sul tema del digitale che riguarda non solo la pubblica amministrazione ma anche le imprese». Lo ha affermato l’assessore regionale alla Transizione digitale Filippo Pietropaolo nel corso del “Calabria Digital Summit” in Cittadella. «Oggi – ha aggiunto Pietropaolo – il confronto è tra pubbliche amministrazioni centrali, pubbliche amministrazioni locali, imprese nazionali, anche multinazionali e imprese locali. Si punta a valorizzare le imprese locali, il tessuto imprenditoriale delle piccole e medie imprese digitali e farle crescere perché questo settore possa diventare un motore di sviluppo di questa regione. La Calabria ha le carte in regola per farlo, ci sono le Università, ci sono i centri di eccellenza, c’è una rete di piccole imprese che sta crescendo, quindi c’è la possibilità di mettere a fattore comune questi fattori per generare crescita e sviluppo in questo ambito».
Pietropaolo si è poi soffermato sull’istituzione della nuova società regionale per il digitale annunciata dal presidente Occhiuto: «Si tratterà di una società in house, che sarà sul mercato. La legge prevede che possano operare sul mercato nel 20% del loro fatturato, l’80% deve essere interno alla pubblica amministrazione, questo però non toglie che la società possa creare del valore che contribuisce alla crescita della società e avrà una possibilità e flessibilità tale da poter acquisire o ricercare profili professionali oggi più innovativi che hanno difficoltà ad avvicinarsi alla pubblica amministrazione. Purtroppo la pubblica amministrazione per questi tipi di profili è poco attrattiva, ancora, a causa della sua rigidità, mentre le società in house – questa è una esperienza di altre Regioni, con cui ho avuto modo di confrontarmi – essendo società sostanzialmente di diritto privato anche se di proprietà pubblica operano come una società sul mercato, quindi con una flessibilità maggiore, con una possibilità di incentivare profili professionali innovativi e richiesti sul mercato e con retribuzione adeguata. Io – ha poi sostenuto Pietropaolo – come assessore al Personale farò a brevissimo anche dei concorsi per cercare dei programmatori o dei sistemisti ma a dire la verità sono poco confidente: spero che ci siano ragazzi calabresi che partecipino, nel caso non riuscissi lo farò con la società del digitale, che avrà una possibilità diversa. L’obiettivo, la nostra speranza, è che questa società attiri e faccia restare in Calabria ragazzi in gamba». Questo il cronoprogramma indicato da Pietropaolo: «Il progetto di legge sulla società in house del digitale è stato già preparato, è stato anche già visionato dal presidente, sarà portato a brevissimo in Giunta e poi andrà in Consiglio regionale. L’obiettivo è cercare di partire da gennaio». (a. c.)
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