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La paninoteca calabrese che dopo Roma punta a Milano, al Belgio e alla Germania

Mi ‘ndujo da Cosenza all’Europa passando per Rende e Roma: con oltre 120 dipendenti in 9 punti vendita, dopo 16 anni lo sguardo si allarga ancora

Pubblicato il: 28/09/2023 – 14:54
La paninoteca calabrese che dopo Roma punta a Milano, al Belgio e alla Germania

COSENZA Esportare in Europa il modello della rete del primo panino calabrese veloce, territoriale, identitario e di qualità. Dopo i 9 show food distribuiti tra Cosenza, Rende e Roma, il brand Mi’Ndujo spinge l’orizzonte del gusto verso Nord, guardando a Milano e poi a Belgio e Germania, luoghi dinamici e moderni in cui piazzare il panino sanizzo Made in Calabria.
È quanto ha anticipato Eugenio Romano, Brand e Marketing manager di Mi’Ndujo, in un’intervista a Matteo Forlì pubblicata nell’edizione numero 8 di Food Service, mensile nazionale del settore dei servizi ristorativi ed enogastronomici, raccontando il successo di un’azienda che ormai da 16 anni celebra i sapori genuini e autentici della Calabria grazie ad un gran lavoro di squadra fatto insieme a Marco Zicca, Roberto Bonofiglio, Ornela Nokaj e a quella che, a tutti gli effetti, è la grande famiglia del brand bruzio che consta, ormai, di oltre 120 dipendenti.
«Continueremo ad investire – aggiunge Eugenio Romano – per far conoscere la Calabria in una narrazione lontana da preconcetti e pregiudizi che la contraddistinguono da sempre. Cerchiamo manager esterni per procedere a una riorganizzazione che dia valore al progetto. – Ad oggi tutti e 9 i punti vendita registrano performance positive. E questo – ricorda il Brand e Marketing manager – nonostante la crisi e nonostante veniamo fuori dalla lunga fase della pandemia».
«Novità, sorpresa, gusto, sensazioni sono il mix perfetto che rende Mi’Ndujo una esperienza sempre nuova da vivere, attraverso anche quella filosofia irrinunciabile del rifiuto dell’oicofobia. Per preparare i nostri panini – sottolinea Romano – ci serviamo da piccoli produttori locali che ci danno garanzia di qualità e autenticità dei prodotti che i nostri clienti non solo apprezzano ma tornano volentieri proprio per ritrovare quello standard di gusto che non troverebbero in nessun’altra proposta ristorativa».
«Mi’Ndujo è anche sostenibilità, senza compromessi. Diventare 100% plastic free, ad esempio, è un obiettivo primario pur sapendo che si tratta di una sfida impegnativa. Ma sostenibilità significa anche puntare tutto proprio sulla produzione locale. E questo – conclude il socio fondatore di Mi’Ndujo – comporta delle scelte coraggiose come quella di ritoccare leggermente i prezzi verso l’alto piuttosto che diminuire la qualità dei nostri panini». (redazione@corrierecal.it)

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