REGGIO CALABRIA «Il “Festival delle Regioni” di Torino (cui prende parte anche il presidente Mattarella) non arreca, come paventa il capogruppo del Pd Bevacqua, alcun vulnus alle prerogative dei consiglieri regionali, garantite dalla Costituzione e dagli Statuti regionali». A puntualizzarlo è il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, su sollecitazione del capogruppo del Pd Domenico Bevacqua, che ha annunciato una mozione in Aula, chiedendo al presidente Mancuso “di farsi cario della difesa delle prerogative dell’organo legislativo”.
«Il “Festival delle Regioni”, dedicato alle infrastrutture – sottolinea Mancuso – è organizzato dalla “Conferenza delle Regioni”, che – com’è noto – è espressione dei Presidenti e degli Esecutivi regionali e i suoi contenuti sono stati annunciati dal presidente della “Conferenza delle Regioni”, Massimiliano Fedriga, il 2 settembre a Roma nel corso di una conferenza stampa».
«Ho appreso soltanto dalle trasmissioni tv delle reti nazionali – aveva affermato Bevacqua prima della replica di Mancuso – che si svolgerà a Torino nei prossimo 2 giorni il festival delle regioni alla presenza delle massime cariche dello Stato senza coinvolgere in nessun modo i consiglieri regionali delle varie Assemblee italiane. Cinque tavoli di lavoro si confronteranno su questioni cruciali: lo sviluppo sostenibile, la tutela del territorio, il sostegno alle persone, l’attrazione dei talenti e l’internazionalizzazione delle imprese. Faranno parte dei tavoli i ministri, i governatori e i rappresentanti del mondo pubblico e privato, ma nessuna rappresentanza degli organi legislativi regionali. Pur sapendo che la rappresentanza della Regione spetta al governatore , questo è l’ennesimo atto che mortifica il ruolo delle massime Assemblee legislative dei territori, quasi che le Regioni siano rappresentate esclusivamente dai Presidenti, azzerando il ruolo di tutti gli altri soggetti che hanno raccolto il consenso dei cittadini e che sono direttamente deputati a portare avanti le legittime istanze dei territori. E, in tutto questo, non sappiamo cosa abbiano messo in campo i presidenti dei consigli regionali, nel rivendicare le prerogative e le funzioni fondamentali che la rappresentanza istituzionale assegna ai consessi che essi sono stati chiamati a guidare. Lo stiamo dicendo in più occasioni: lo squilibrio che si è venuto a creare tra il potere esecutivo e quello legislativo mette a rischio i cardini basilari e fondanti di una sana democrazia. Non è più ulteriormente accettabile e, dopo oltre 50 anni di regionalismo, si tratta di un tema che va affrontato in maniera seria e nelle sedi opportune. Domani presenterò una mozione che mi auguro venga condivisa da tutto il Consiglio regionale della Calabria, nella quale il gruppo Pd, esprimendo preoccupazione e delusione per tale approccio personalistico e accentratore, inviterà il presidente dell’Assemblea a farsi carico della difesa effettiva delle prerogative dell’organo legislativo».
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