GIOIA TAURO «Questa mattina presso la sede dell’ADSP di Gioia Tauro si è svolta una riunione operativa per organizzare il Flash Mob del 17 ottobre 2023». È quanto si legge in una nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare e porti ed Coordinamento Portuali Sul.
«La riunione – è detto – ha visto la partecipazione dell’autorita di sistema portuale con la presenza del presidente Andrea Agostinelli e dei dirigenti di area, i terminalisti Medcenter Container Terminal e Automar e le organizzazioni sindacali promotori della manifestazione Filt Cgil ( Salvatore Larocca e Domenico Laganà), Fit Cisl (Antonio Sigilli), Uiltrasporti (Domenico Lombardo), Ugl Mare e porti (Francesco De Leo) e il Coordinamento Portuali SUL (Vincenzo Malvaso e Daniele Caratozzolo). Si è discusso come creare le condizioni logistiche e normative affinché si garantisca la buona riuscita della manifestazione nella massima sicurezza e garantendo la maggiore presenza possibile di manifestanti».
«Le organizzazioni sindacali – scrivono ancora le sigle – hanno proclamato le assemblee retribuite dalle ore 12:00 alle 14:00 per tutti i lavoratori di MCT, Automar e imprese portuali al fine di assicurare la presenza di tutti i lavoratori, anche quelli in turno durante le ore della manifestazione, per questi lavoratori ci saranno delle navette per il trasporto dal terminal al varco doganale e rientro in terminal a fine manifestazione. A difesa del lavoro e della sopravvivenza del nostro porto, il terminal di trashipment contenitori ed auto più importante del Mediterraneo, chiediamo ai lavoratori, alle loro famiglie, alla popolazione tutta di presenziare alla manifestazione per inviare un messaggio preciso alla Comunita europea: indietro non si torna…il porto non si ferma!».
«Ci affidiamo alla sensibilità di tutti per la riuscita della protesta – scrivono ancora le sigle sindacali – è importante coinvolgere quanto più gente possibile, non perdiamo l’opportunità di far salire alta la voce della Calabria che lavora, perché il nostro lavoro va difeso, perché il lavoro di una terra così martoriata non possa subire arretramenti, perché ognuno di noi e di voi è un pezzo essenziale per alzare forte il grido di allarme da inviare a chi ha messo in discussione anni di sacrifici e di successi».
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