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l’intervista

Il dimensionamento scolastico e il “caso” Sant’Eufemia. Parla la dirigente: «Lavorare così sarà proibitivo» – VIDEO

Parla al Corriere della Calabria Antonella Cerra. «Abbiamo bisogno di investimenti, non di tagli». Oggi sciopero, sabato la manifestazione

Pubblicato il: 12/10/2023 – 15:39
di Giorgio Curcio
Il dimensionamento scolastico e il “caso” Sant’Eufemia. Parla la dirigente: «Lavorare così sarà proibitivo» – VIDEO

LAMEZIA TERME Da una parte ci sono decine di genitori preoccupati, dall’altra il personale, gli insegnanti e i dirigenti. Il tanto atteso dimensionamento scolastico, annunciato mesi fa e pronto a diventare realtà tra qualche giorno, ancora nella sua bozza, ha già scatenato polemiche e malumori. In particolare, nella provincia di Catanzaro. Clima infuocato, in particolare, nell’Istituto comprensivo di Sant’Eufemia. Si tratta di un bacino che va da San Pietro Lametino, tre plessi a Sant’Eufemia di Lamezia Terme, Gizzeria e la frazione di Mortilla. Genitori sul piede di “guerra”, con un primo sciopero organizzato questa mattina e una manifestazione prevista per il prossimo 14 ottobre proprio nel quartiere Sant’Eufemia.

Intanto un primo punto: nessuna scuola (fisicamente) sarà chiusa e abbandonata. Ma restano tanti altri i nodi da sciogliere. «Tutto il quartiere di Sant’Eufemia, più San Pietro Lametino, più Gizzeria Centro, insieme stanno percorrendo una percorso ultradecennale, stanno attivando progetti, si stanno spendendo, abbiamo un Pnrr in comune, abbiamo i corsi di strumento musicale dei bambini di Gizzeria che vengono a Sant’Eufemia, non oso pensare cosa potrebbe avvenire con una fusione diversa adesso delle risorse». A parlare al Corriere della Calabria è la dirigente scolastica, Antonella Cerra, in prima fila tra chi teme i risultati, finora inimmaginabili, del dimensionamento scolastico pensato per la provincia catanzarese. Un piano che, ci racconta Cerra, «prevede che l’istituto comprensivo di Sant’Eufemia sarà smembrato in due grossi pezzi, diventeranno quindi punti di erogazione del servizio, si chiamano PES, per cui andiamo a finire che Sant’Eufemia sarà accorpato al momento dall’IC Borrello-Fiorentino e in questo caso sarebbe accorpato perché se ci tolgono i numeri di Gizzeria noi saremo più svantaggiati, e tutto il comune di Gizzeria sembrerebbe accorpato all’IC di Falerna, considerato anche quello come un punto di erogazione del servizio». Cosa significa questo per il personale? «I docenti – spiega la dirigente – saranno chiamati a scegliere se vorranno stare con questo nuovo IC costituito da Sant’Eufemia con la Borrello Fiorentino e chi vorrà stare con l’altro pezzo che sarà associato poi a Falerna e a Nocera, poi se si rientrerà nei numeri chi ha diritto di più andare su un nuovo istituto piuttosto che sull’altro, questo poi sarà stabilito dalle graduatorie». La bozza del piano è arrivata all’improvviso, sebbene sia noto da tempo che la decisione sarà presa entro il 15 ottobre. Eppure «come istituto comprensivo – spiega ancora la dirigente – non pensavamo di essere coinvolti nel dimensionamento, perché avevamo i numeri per avere la nostra autonomia. Le linee guida sostenevano che le scuole a reggenza non dovevano più esistere ed è anche giusto».

Le altre scuole lametine nel caos

Un piano che avrà, sempre a Lamezia Terme, importanti ripercussioni su altri istituti scolastici in città. Tra cui il Liceo Classico F. Fiorentino e il “De Fazio”. Secondo la dirigente Cerra «Il liceo classico doveva trovare una giusta collocazione o con il liceo “Galilei” o con il “Campanella”, per assonanza tra le scuole. La scelta è ricaduta sul Campanella, forse perché ha un numero minore di alunni rispetto al liceo scientifico». «Ma – sottolinea – la cosa grave che, secondo me, stanno facendo è quella sul Polo tecnologico che ha già tre anime al suo interno ovvero il geometra, l’industriale e il professionale per l’artigianato, non mi pareva il caso due scuole con oltre 900 alunni metterle insieme, tra l’altro creando anche obbrobri numerici che sono ingestibili per un dirigente scolastico». «Un istituto comprensivo, e questo lo dico da dirigente dell’istituto comprensivo, si confronta quotidianamente con le famiglie: 1.700 alunni significano 3.400 genitori che ti stanno tutti i giorni col fiato sul collo. Già è difficile con i numeri che abbiamo, pensare a questi mega mostri pensati dal piano, con alcune scuole su Catanzaro che arriverebbero a 2.200 alunni, 4.400 genitori che nel primo ciclo sono presenti molto di più che nel secondo ciclo, con dinamiche più difficili da gestire».

«Bisogna investire, non tagliare»

Poi l’affondo: «La Calabria di per sé è una regione a rischio, per cui bisognava investire e non impoverirla, togliere le autonomie scolastiche, significa dare al dirigente scolastico un impegno talmente gravoso che non sarà in grado di svolgerlo per come dovrebbe». «Anche perché il dirigente scolastico rappresenta tutto e tutti, è responsabile dalla sicurezza fino all’aspetto amministrativo, all’aspetto burocratico, all’aspetto relazionale, i rapporti tra i docenti, il benessere dei lavoratori. Pensi che amministrare un istituto come il mio, a Sant’Eufemia, fatto di quasi mille alunni significa avere 140 docenti, 40 del personale amministrativo, cioè io amministro un personale superiore a quello di qualunque azienda del territorio forse, con responsabilità che vanno dal penale al civile. E immagini, dunque, cosa significa moltiplicare questi numeri».

«Così è assolutamente proibitivo»

«E allora la Calabria non ha bisogno di tagli, ha bisogno di risorse perché è a forte rischio e lo sanno tutti questo, non sono io a dirlo, tant’è che la regione Calabria insieme alla Sicilia, alla Basilicata e alla Campania è stata una delle prime regioni quando sono stati attivati i primi PON, eravamo noi le regioni destinate a questa attenzione. Oggi non lo so, magicamente siamo diventati bravi e autosufficienti». «Quindi lasciamo un solo dirigente per l’istituto comprensivo del lametino? Un solo dirigente per le scuole superiori? Tanto siamo così bravi, riusciamo a fare così tante cose insieme, lasciamo un solo dirigente a Catanzaro per i comprensivi oggi e domani un solo dirigente tanto che qual è il ruolo del dirigente? Nessuno». Poi l’amara costatazione: «Non si può gravare di tutto questo impegno una sola persona, non è giusto. Quindi o creano una struttura diversa anche all’interno delle scuole, pensando anche a una classe intermedia, altre figure quadro all’interno della scuola, che siano però dispensate dall’insegnamento e supportino allora questo dirigente. Questo magari si potrebbe pensare anche in questo modo, ma così è proibitivo, è assolutamente proibitivo». (g.curcio@corrierecal.it)

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