Rita Scarpelli: «L’accesso alle terapie è una nostra priorità»
L’intervista alla dirigente dell’Assistenza farmaceutica della Regione Calabria nel talk “In primo piano” dell’Altro Corriere Tv

LAMEZIA TERME «Sicuramente il Covid ha fatto emergere, tra le varie figure sanitarie importanti e indispensabili, quella del farmacista, perché ci si è trovati comunque a far fronte in generale ad una carenza dei dispositivi di protezione individuale. Il farmacista ha avuto un ruolo chiave, fondamentale anche dopo la seconda fase della pandemia, durante la vaccinazione, perché ricordiamoci che ha provveduto all’allestimento dei vaccini Covid che venivano distribuiti sia attraverso le aziende sanitarie, le aziende ospedaliere, ma anche le farmacie private e convenzionate, non solo nella gestione di tutto quello che è stata la terapia e che lo è ancora, antivirale sia orale che endovenosa e la terapia con gli anticorpi monoclonali». E’ quanto ha detto Rita Scarpelli, dirigente dell’Assistenza farmaceutica della Regione Calabria, ospite di Danilo Monteleone nella puntata settimanale di “In primo piano”, talk di approfondimento andato in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75 del digitale terrestre).
Ma qual è oggi lo stato dell’arte sui farmaci? È noto che questo è un settore fortemente condizionato dagli investimenti e dalla ricerca. «Da quando mi sono insediata – ha affermato Scarpelli – in qualità di dirigente di settore, tra tutte le attività che abbiamo iniziato a seguire, sicuramente come prima cosa abbiamo puntato sul discorso relativo all’accesso alle terapie. Questo perché in Regione Calabria prima avevamo un prontuario terapeutico regionale che è vincolante per la prescrizione, quindi il medico può prescrivere quei farmaci che sono inseriti all’interno del prontuario. Contestualmente avevamo nove prontuari terapeutici aziendali in cui ogni azienda aveva il suo prontuario. Tutto ciò creava una disomogeneità nella prescrizione: uno stesso paziente calabrese in una provincia poteva trovare il farmaco, nell’altra no, perché era diversamente presente nel prontuario terapeutico aziendale. Con il nuovo regolamento che è stato adottato col Dca dello scorso luglio, noi abbiamo cambiato la modalità di inserimento dei farmaci». «Come prima cosa – ha proseguito la dirigente – abbiamo abrogato i nuovi Pta, i prontuari terapeutici aziendali, quindi ad oggi è in vigore un unico prontuario terapeutico regionale che è vincolante ed è uguale per tutte le aziende sanitarie provinciali e aziende ospedaliere. Successivamente abbiamo, nello stesso regolamento, velocizzato l’accesso del farmaco al prontuario. Siamo passati da una media di circa 9 mesi ad una media di 28 giorni in cui il farmaco viene inserito nel prontuario terapeutico regionale dopo la richiesta di inserimento. Abbiamo tra l’altro inserito dei farmaci che definiamo ad accesso diretto, cioè dei farmaci che vengono direttamente inseriti in prontuario. Parliamo dei farmaci per malattia rara, farmaci innovativi, farmaci sottoposti al registro Aifa che sono per la maggior parte farmaci oncoematologici, farmaci per Hiv. Questo ci ha consentito di ridurre drasticamente i tempi di accesso del farmaco in prontuario e quindi la possibilità per il paziente di trovare quella terapia disponibile. Il secondo passo è stato poi andare a vedere quello che era il discorso dell’approvvigionamento del farmaco».
Come funziona l’approvvigionamento dei farmaci?
A proposito di approvvigionamento, si sa che ci sono alcuni aspetti che probabilmente in prospettiva andrebbero regolarizzati, ma allo stato attuale come funziona la macchina organizzativa?
«L’anno scorso – ha rivelato Scarpelli – ci siamo trovati con delle gare in scadenza, che erano state tra l’altro espletate da altre regioni, questo perché il decreto Calabria aveva di fatto esautorato la Stazione Appaltante regionale, quindi la Regione Calabria ha dovuto rivolgersi ad altre Stazioni appaltanti per le gare dei farmaci. Con il decreto Calabria bis la competenza è passata alla struttura commissariale, quindi nel 2021 è stata stipulata un’apposita convenzione tra struttura commissariale e Stazione Unica Appaltante. La Stazione Appaltante regionale ha iniziato ad effettuare le gare per la sanità». Quindi oggi è la Calabria che programma. «Noi l’anno scorso – ha continuato la dirigente – abbiamo iniziato a fare il censimento di tutte le gare in scadenza e prossime alla scadenza. C’è stata una stretta collaborazione con la Stazione Appaltante, tant’è che noi abbiamo messo a disposizione appositamente un farmacista che si occupa solo delle gare per farmaci e dispositivi. Questo ci ha consentito di mettere in campo una serie di gare. Siamo a nove procedure avviate, di cui due sono state proprio aggiudicate nelle scorse settimane e l’ultima è in fase di aggiudicazione e riguarda 2.400 lotti. È stato un lavoro molto faticoso, ma che ci ha dato lo stimolo come sfida per portare a casa il risultato, perché il nostro obiettivo finale è sempre la cura per il paziente, quindi pensare a quel paziente che nel letto dell’ospedale piuttosto che a domicilio ha necessità di avere quel farmaco. Nelle more dell’aggiudicazione della gara regionale le singole aziende possono procedere con delle procedure ad hoc per il fabbisogno dei pazienti. Nel momento in cui c’è poi la gara regionale entra in vigore la gara unica centralizzata che è valida per tutte le aziende».
La circolazione delle informazioni e dei dati
Nel sistema sanitario, uno dei problemi è la circolazione delle informazioni e dei dati. Da questo punto di vista, a regime, come procede la situazione in Calabria? «Col nuovo regolamento – ha dichiarato Scarpelli – le aziende farmaceutiche trasmettono il budget “impact model”, cioè il fabbisogno stimato per singola azienda. Questo ci consente, di velocizzare anche la procedura di gara, perché nel momento in cui noi inseriamo un farmaco in prontuario e lo notifichiamo a tutte le aziende, trasmettiamo anche questo budget impact per far confermare o meno quel fabbisogno. Una procedura che ci consente di avere già a casa il fabbisogno e quindi tutto l’elenco dei farmaci con i fabbisogni per singola molecola o formulazione che verrà poi inserito nella prima gara utile regionale». Ma considerato che in questi casi un ruolo determinante è giocato dalla capacità di programmazione delle aziende sanitarie provinciali che sono alle prese con tantissime difficoltà, c’è ad oggi una efficace capacità di programmazione? «Per il discorso gare-farmaci – sottolinea Scarpelli – il budget “impact model” serve alle aziende per avere una linea di fabbisogno stimato, è ovvio che poi la competenza rimane in capo alla direzione strategica, quindi ai direttori di dipartimento e comunque delle unità operative che hanno in carico un tot di pazienti, ad esempio oncologici, e stimano per quella patologia di avere un fabbisogno di un tot di terapie. Questa comunicazione tra dipartimenti e quindi settori farmaceutici e aziende è fondamentale per noi».
I farmaci disponibili in tutta la Regione
La cronaca spesso ha segnalato alcuni contesti, alcune strutture sanitarie in cui per esempio si trovavano pazienti che avevano necessità di una terapia farmacologica particolare e in quell’azienda o in quel territorio non c’era quel farmaco disponibile, non perché non fosse stato acquistato, ma proprio perché il prontuario non lo prevedeva. «Questo – ha chiarito Scarpelli – è sicuramente un problema che si è superato, perché essendo in vigore solo un prontuario, il paziente di Cosenza piuttosto che di Reggio trova disponibile un determinato farmaco, quindi il medico può prescriverlo».
Spesso si legge di farmaci non disponibili in Italia, mentre in un altro sistema sanitario ci sono. Oppure sono disponibili in un prontuario regionale del Veneto e non in Sicilia o in Calabria. In questi casi come ci si regola? «Io non penso che ci sia un problema di disponibilità di farmaci in prontuario in Calabria piuttosto che in Sicilia o in Emilia-Romagna – ha spiegato la dirigente della Regione Calabria – anche perché è la stessa azienda farmaceutica che notifica l’inserimento dei farmaci che vengono immediatamente messi in commercio. Noi abbiamo fatto un lavoro di monitoraggio, di inserimento del farmaco in prontuario e con una media di 24-28 giorni, addirittura in alcuni casi anche dopo tre giorni dalla richiesta di inserimento, il farmaco è in prontuario. Il discorso della carenza del farmaco che comunque investe tutta l’Italia, è un problema che è evidente per alcuni farmaci, perché c’è proprio un problema di produzione del farmaco. Laddove c’è la possibilità di importazione dall’estero, nel momento in cui viene data questa informazione dall’Agenza Italiana del Farmaco, noi prontamente ribaltiamo questa informazione alle aziende per attivare tutte le procedure».
L’essenzialità del farmaco e la spesa
Quando si parla di farmaci, la mente corre veloce alla loro funzione. Ma l’altro tema che viene velocemente in mente è quello della spesa. Va ricordato che la Regione Calabria già paga un dazio molto consistente per quanto riguarda la mobilità passiva, con il tema della migrazione sanitaria in primo piano. Allo stato attuale, come si può quantificare la spesa farmaceutica della Regione Calabria? «La Regione Calabria – ha affermato Scarpelli – nell’ultimo report di monitoraggio della spesa di Aifa (Agenzia italiana del farmaco, ndr), per quanto riguarda la spesa per acquisti diretti, sfora il tetto così come accade in tutte le regioni. Noi abbiamo ad oggi due tetti di spesa, quello della convenzionata e degli acquisti diretti, che sono due silos che non possono compensarsi l’uno con l’altro. Sforiamo leggermente anche la convenzionata ma di uno 0,11%, quindi uno sforamento minimo rispetto a quello della diretta. Sicuramente quello della spesa è un tema importante con cui il settore farmaceutico deve fare i conti, questo perché ci deve essere sempre un equilibrio tra cure e sostenibilità del sistema. Ma risparmiare non significa sottrarre delle risorse al paziente e quindi al sistema sanitario ma reinvestire quelle risorse in altre terapie, magari terapie altospendenti, terapie innovative e avere la possibilità di curare più persone. Come settore questo lavoro abbiamo iniziato a svolgerlo dalla fine del 2022. Il monitoraggio della spesa si può effettuare andando a vedere quali sono quelle tasche di inappropriatezza prescrittiva, cercando di sensibilizzare il medico sicuramente e dare il farmaco giusto alla persona giusta nel momento giusto. Non ci sentiamo dei controllori rispetto ai medici, ma al fianco dei medici per far capire qual è la migliore terapia possibile per il paziente, non dimenticando sempre la sostenibilità economica del sistema».
La differenza di costi sostenuti dalla Regione Calabria rispetto ad altri sistemi sanitari
Ma qual è la reale differenza tra i costi sostenuti dalla Regione Calabria e i costi sostenuti da sistemi sanitari performanti? «Forse in passato – ha specificato ancora Scarpelli – è potuto capitare di riscontrare questa differenza di prezzo. Sicuramente espletare più gare possibili e quindi adeguare il prezzo rispetto alla media nazionale è quello che ci chiede comunque il Ministero ed è quello a cui la Regione cerca di attenersi. Poi ritorniamo sempre al discorso delle gare: effettuare quella gara che adegua il prezzo, aggiorna il prezzo, sicuramente fa allineare la media regionale alla media italiana, questo sia per i farmaci ma anche per i dispositivi, motivo per cui la seconda parte, dopo l’accesso al farmaco a cui il settore si è dedicato molto, è il discorso dell’approvvigionamento e quindi delle gare centralizzate, per far sì che anche a livello regionale ci sia un unico prezzo di riferimento non creando delle disomogeneità rispetto ai prezzi di aggiudicazione che può avere una singola azienda sanitaria o azienda ospedaliera».
Ma attualmente ci sono i margini di miglioramento? «Sicuramente – ha detto Scarpelli – si può fare molto sul tema della appropriatezza che consentirebbe effettivamente un risparmio economico anche importante. Abbiamo delle la possibilità di prescrivere e somministrare ad esempio i farmaci biosimilari e su questo il settore si sta comunque concentrando anche con le linee guida che possono guidare il medico con un monitoraggio che viene fatto periodicamente sulla prescrizione dei farmaci biosimilari per singola azienda. Tant’è che l’incentivazione dei farmaci biosimilari è stato inserita tra gli obiettivi di mandato degli ultimi direttori generali che sono stati nominati. Stessa cosa per quanto riguarda anche l’utilizzo degli antibiotici, cioè ridurre l’utilizzo degli antibiotici sia nell’ambito territoriale che ospedaliero. C’è molta attenzione sia per quanto riguarda le terapie innovative, quindi le ultime terapie, sia per quanto riguarda farmaci che vengono per di più distribuiti in convenzionate, attraverso il canale delle farmacie private convenzionate».
Il Fondo Sanitario Nazionale
Cosa pensa Rita Scarpelli sulle polemiche di questi giorni che riguardano il Fondo Sanitario Nazionale e più specificatamente sul fatto che il Governo non abbia messo risorse aggiuntive? «Sicuramente – ha affermato – la sanità ha bisogno di più risorse ma sicuramente le risorse vanno spese bene, vanno spese meglio e quindi in questo l’appropriatezza sicuramente è un punto cardine per quanto riguarda la farmaceutica ma si può traslare su tutte le erogazioni delle prestazioni sanitarie. Questo deve nascere anche dalla consapevolezza sia del farmacista che eroga il farmaco, sia del medico che prescrive quel farmaco».
Ma la spesa farmaceutica in Calabria, che valore ha? «La spesa farmaceutica – ha sottolineato Scarpelli – rappresenta il secondo capitolo di spesa nella sanità, dopo quella del personale. Si tratta di volumi importanti che sono a carico del bilancio sanitario regionale. In questo il monitoraggio è fondamentale, è strettamente necessario, proprio per evitare che le risorse vengano spese in modo inappropriato e quindi ci sia uno sperpero. Parliamo di miliardi di euro e ovviamente questa coperta non si può tirare a lungo, ecco perché come dicevo prima il discorso di sottrarre risorse non significa non spenderle ma reinvestirle meglio per quadrare quello che è il bilancio della spesa farmaceutica». (redazione@corrierecal.it)