CATANZARO Abuso d’ufficio, falsità ideologica, peculato e turbata libertà degli incanti. Queste le ipotesi d’accusa contestate a due ufficiali della Guardia di Finanza e a due imprenditori. I quattro sono finiti in un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che mira a far luce sugli acquisti di mascherine, gel igienizzante e altro materiale da destinare alle fiamme gialle calabresi durante la prima ondata della pandemia da Covid. L’ipotesi, per i magistrati, è che i due ufficiali della Gdf avrebbero favorito un’azienda che sarebbe stata in rapporti di affari con il fratello di uno degli ufficiali indagati.
Una serie di appalti “pilotati” verso ditte amiche, e forniture pagate più del prezzo di mercato condisce il quadro di un’indagine che illumina presunti illeciti negli acquisiti di dispositivi di protezione destinati ai militari della Finanza durante l’emergenza Covid 19.
La pm Stefania Calderoli ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e quattro gli indagati che compariranno davanti al gup di Catanzaro Luca Bonifacio il prossimo 14 dicembre. (redazione@corrierecal.it)
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