COSENZA L’impatto economico, quello sostenibile, lo sviluppo infrastrutturale ed il potenziamento della rete dei trasporti. La realizzazione del Ponte sullo Stretto è un tema sempre attuale nell’agenda politica, regionale e nazionale (ne abbiamo parlato qui). Il deputato calabrese della Lega, Domenico Furgiuele sembra non avere dubbi: «Il ponte si fa perché ci sono le risorse così come avevamo preannunciato, così come abbiamo testimoniato con la legge di bilancio. Ci sono i soldi per iniziare la cantierizzazione», sottolinea in una intervista al Corriere della Calabria.
L’esponente del Carroccio sposa il percorso avviato «che ci porterà alla realizzazione di un’opera che sarà fondamentale non soltanto per la Sicilia e per la Calabria ma per il resto d’Italia e per il resto d’Europa. sarà un’opera che oltre ad avere una ricaduta positiva dal punto di vista economico, sarà un’opportunità di sviluppo dal punto di vista turistico». Come? «Noi facciamo decine di migliaia di chilometri per andare a vedere ponti di mattoni a New York negli Stati Uniti. Immaginate cosa potrà accadere e quale sarà il riverbero di un’opera ingegneristica come quella del Ponte sullo Stretto».
Furgiuele è intervenuto nel corso di un dibattito a più voci organizzato a Cosenza, alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese presso la Fao (leggi qui). L’intervento del leghista si è concentrato sulle aree interne. Ed allora appare necessario comprendere quali siano, in questo caso, le idee e i progetti che la Lega e il governo intendono attuare per migliorare e garantire un efficace ed efficiente servizio di mobilità e di trasporto per contrastare lo spopolamento e l’abbandono dei borghi. «La Calabria è area interna e nelle aree interne bisogna arrivare con quel famoso ultimo miglio che per la Calabria non vale – dice Furgiuele – purtroppo le scelte che sono state effettuate negli ultimi anni in Europa non collimano rispetto all’orografia del territorio calabrese che deve superare strati montani, collinari ed ha bisogno di ponti, di viadotti e gallerie. Devo dire che, oltre al ponte sullo Stretto, il ministro Salvini ha attenzionato tantissimo la Calabria anche da questo punto di vista». Come? «Penso, per esempio, al finanziamento della Trasversale delle Serre o a quello per il crollo del ponte di Longobucco, dove sono stati stanziati solo per l’emergenza 10 milioni di euro tramite l’Anas». Secondo Furgiuele l’isolamento riguarda anche i comuni che insistono lungo le coste calabresi e cita «il finanziamento da 3 miliardi di euro per i lavori sulla Ss 106».
«Il Porto di Gioia Tauro non si ferma». Questo il grido lanciato da Gioia Tauro, qualche settimana fa, dalle istituzioni calabresi decise a chiedere una modifica alla direttiva Ets che introduce tasse a chi usa combustibili fossili sulle navi nel Mediterraneo. «Siamo impegnati nel contrastare delle direttive europee folli come quelle che metterebbero in questo momento in difficoltà il porto di Gioia Tauro. Si vuole imporre una tassa per tutte le grandi navi che storicamente fanno tappa al porto di Gioia Tauro. Ci batteremo per evitarlo», chiosa Furgiuele. (redazione@corrierecal.it)
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