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storica incompiuta

Reggio Calabria, il Palazzo di giustizia da “chimera” a realtà?

Domani la visita del viceministro Sisto che illustrerà il progetto di completamento. In attesa della svolta, dopo 20 anni di promesse

Pubblicato il: 05/11/2023 – 7:03
di Mariateresa Ripolo
Reggio Calabria, il Palazzo di giustizia da “chimera” a realtà?

REGGIO CALABRIA È l’ennesima e – potremmo dire – forse ultima chance per smentire quanti (tanti) pensano e hanno detto – richiamando l’affermazione del 2021 della presidente del Tribunale di Reggio Calabria Maria Grazia Arena – che il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria rappresenta il simbolo del «fallimento dello Stato in terra di mafia». Un rischio, quello paventato dagli addetti ai lavori, che negli anni si è sempre più dimostrato vicino a una realtà per molti difficile da ammettere, ma tristemente sotto gli occhi di tutti, con un “mostro” non finito che si erge da anni nel cuore della città di Reggio Calabria. Un caso approfondito recentemente anche con una inchiesta del Corriere della Calabria, e che torna al centro del dibattito nazionale con la visita organizzata domani del viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, nel corso della quale sarà illustrato il progetto di completamento curato dall’Uta (Unità Tecnica Amministrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Napoli). L’evento sarà preceduto dalla stipula del rogito notarile tra la presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Reggio Calabria e il rappresentante della Città Metropolitana per la cessione del diritto di superficie.

Vent’anni di visite e promesse

Già in passato la realizzazione e il completamento dell’opera fu oggetto della visita di vertici del Governo, l’ultima nel 2019 quella dell’allora ministro della Giustizia Marta Cartabia, e ancor prima, nel 2005, dell’allora Guardasigilli Roberto Castelli. In quell’occasione fu l’allora sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti a parlare di «una struttura promessa ma rimasta sempre una chimera». L’avvio era imminente, il completamento sembrava vicino, ma oggi a distanza di quasi vent’anni l’opera è ancora ferma al 75% del completamento dei lavori. L’approvazione del progetto avvenne nel 2004 con un volume finanziario di circa 88 milioni di euro. L’appalto fu assegnato alla ditta Bentini Spa di Faenza che propose un ribasso di circa il 19%. Il volume dei lavori in termini finanziari, dunque, era di circa 50 milioni di euro. Il quadro economico cambia, i lavori proseguono ma solo fino al dicembre del 2012: trascorse le ferie natalizie, nel gennaio del 2013 ne viene segnalata l’interruzione. Il cantiere si ferma, gli operai messi in cassa integrazione e poi licenziati. Da quel momento in poi si apre un difficile contenzioso tra la Bentini S.p.a. e il Comune di Reggio Calabria. Da allora sostanzialmente i lavori sul cantiere sono fermi allo stesso punto: manca il 25% dell’opera.

Inizialmente si prevedeva un importo di circa 32 milioni per completare l’opera, «una volta effettuati i vari sopralluoghi insieme ai tecnici dell’Uta il nuovo computo metrico ha tutt’altra dotazione, si parla di 53 milioni di euro. Il Ministero – ha spiegato ai nostri microfoni il Carmelo Romeo, consigliere comunale di Reggio Calabria con delega proprio al Palazzo di Giustizia – anche in questo caso ci ha dato ampie garanzie. La difficoltà per il gruppo di progettazione è stata soprattutto quella di adeguare tutto alle normative vigenti che nel frattempo sono cambiate per alcune parti e anche per l’aumento prezzi che c’è stato sui materiali edili negli ultimissimi anni».

In attesa della svolta

Sui tempi Romeo aveva spiegato: «I prossimi passaggi sono la firma dell’atto notarile, che è il punto più importante, e per questo attendiamo solo l’ok da parte dell’Avvocatura del Demanio. Successivamente alla firma possiamo pubblicare la gara. Dalla pubblicazione della gara puntiamo nel giro di 60-90 giorni a poter finalmente vedere partire i lavori che avranno poi una durata di circa tre anni dalla data di inizio».
Nella lunga e intricata storia di una incompiuta che rappresenta un simbolo in un luogo in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, si aggiunge dunque un nuovo tassello: Reggio Calabria e i reggini sono in attesa di una svolta, con la speranza che sia quella definitiva.

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