DUISBURG Un affiliato alla ‘Ndrangheta, Antonio Strangio, 44 anni di San Luca, detto “u meccanicu” o “TT”, è stato arrestato a Duisburg «alla fine di ottobre». L’operazione è stata effettuata dalla Polizia tedesca, nell’ambito del progetto Interpol – Cooperation Against ‘Ndragheta. L’uomo è stato identificato e catturato a seguito di un incidente stradale in cui era coinvolto. Affiliato alla ‘ndrina dei Pelle-Vanchelli (è cugino di primo grado dell’ex superlatitante Francesco Pelle classe 77 detto “Ciccio Pakistan”), Strangio era ricercato «da gennaio e non per la prima volta». L’arrestato si è trasferito in Germania negli anni Novanta, dove nel distretto della Ruhr ha lavorato come pizzaiolo, tra l’altro presso il ristorante “Da Bruno” di Duisburg. Si tratta del locale dove, nella notte del 15 agosto 2007, un gruppo di fuoco della ‘ndrina dei Nirta-Strangio uccise sei esponenti dei Pelle-Vottari nel quadro della faida di San Luca. Strangio era nel ristorante, ma lo lasciò poco prima della strage. Gli inquirenti ritengono che proprio per i suoi legami di parentela con i “Pelle-Vottari” Strangio potesse essere uno degli obiettivi degli assassini, ma si salvò per il fatto che aveva lasciato il locale prima di mezzanotte dopo avere concluso il suo turno di lavoro. Nel corso degli accertamenti e delle perquisizioni che fecero seguito alla strage, nell’armadietto di Sebastiano Strangio, proprietario del locale ed una delle sei vittime, fu trovato un fucile d’assalto di fabbricazione statunitense, mentre in quello dello stesso Antonio Strangio furono rinvenute 280 cartucce calibro 357 magnum.
Durante le indagini sugli omicidi, lo ‘ndranghetista venne condannato in Italia a 19 mesi di prigione come prestanome di Pelle-Vanchelli, ma si diede alla fuga, venendo arrestato in Germania per possesso illegale di armi ed estradato per la prima volta nel Paese di origine. Poiché il verdetto non era ancora definitivo, a Strangio venne permesso di lasciare il carcere. Il condannato fece quindi perdere le proprie tracce, venendo rintracciato e arrestato cinque anni dopo a Moers.
Estradato in Italia, Strangio ha scontato la pena e poi è tornato in Germania. Nella primavera del 2019, la polizia tedesca ha arrestato “u meccanicu” nell’operazione antimafia “Pollino”. Estradato in Italia, Strangio venne condannato a cinque anni di carcere per concorso nel traffico di droga. Tuttavia, l’accusa di associazione mafiosa è stata ritirata per mancanza di prove. Al condannato fu nuovamente permesso di uscire dal carcere, a condizione che si presentasse al commissariato di San Luca tutte le sere tra le 17 e le 18. Strangio cessò di adempiere a questo obbligo, dandosi alla fuga ma continuando a utilizzare il suo profilo Facebook, dove pubblicava sia foto sia video e segnalava la propria presenza in Germania. I Carabinieri hanno quindi chiesto un mandato d’arresto europeo per “u meccanicu”. Identificato casualmente a seguito dell’incidente a Duisburg, Strangio è in carcere in Germania in attesa della sua quarta estradizione in Italia.
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