COSENZA «Giulia Cecchettin è la 105esima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio del 2023. Siamo stanche e arrabbiate di dover vivere in un costante stato d’allerta, di doverci proteggere dalla violenza di uomini che non sono malati, ma sono i figli di un sistema educativo e valoriale in cui noi veniamo percepite come oggetti di loro proprietà. Siamo stanche di dover fare attenzione quando torniamo a casa, siamo stanche di temere per la nostra vita se prendiamo un treno di notte, non vogliamo più dover pensare a come vestirci per evitare di essere molestate per strada». È quanto affermano in una nota le organizzatrici dell’evento dal titolo “Se non torno domani bruciate tutto – Per Giulia e per tutte” che si terrà a Cosenza il prossimo 24 novembre alle 18 in piazza XI settembre.
«Abbiamo paura – continua la nota – spesso all’interno delle nostre stesse case, perché la maggior parte delle violenze avviene proprio per mano di chi ci sta a fianco; abbiamo paura a lavoro dove le molestie e i ricatti sono all’ordine del giorno. Di fronte a istituzioni cieche, mute e sorde, che si ricordano della violenza di genere soltanto nelle date comandate, riempite di inutili conferenze, e che ogni tanto dipingono una panchina di rosso, vogliamo dire basta alle azioni simboliche che non ci tutelano e che non cambiano di una virgola il presente. Pretendiamo azioni concrete, educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, più finanziamenti ai centri antiviolenza, ai servizi sociali e a tutte quelle associazioni che ogni giorno si spendono per contrastare una piaga sociale che miete centinaia di vittime all’anno. Non serve nessun minuto di silenzio, non è il momento di stare zitte, non lo saremo mai più».
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