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La guerra

Israele-Hamas, liberati altri 10 ostaggi

La Croce Rossa ha preso in consegna le persone liberate. Proseguono le trattative per la pace

Pubblicato il: 29/11/2023 – 20:23
Israele-Hamas, liberati altri 10 ostaggi

TEL AVIV La Croce Rossa ha preso in consegna i dieci ostaggi “israeliani” per i quali era previsto per oggi il rilascio da parte di Hamas. Lo riferiscono il Jerusalem Post e la tv egiziana Al Qahera News dopo che il braccio armato di Hamas ha annunciato di aver rilasciato due donne con la nazionalità russa. Si tratta del sesto gruppo di ostaggi in via di rilascio durante la tregua prolungata lunedì scorso e che nelle prossime ore dovrebbe terminare.
Almeno un cittadino americano dovrebbe essere tra i rilasciati di oggi, afferma la Cnn citando una fonte israeliana e una a conoscenza della lista che è stata consegnata a Israele con i nomi degli ostaggi che saranno liberati.

Le trattative in corso

Sono intanto in corso sforzi diplomatici per estendere i giorni di cessate il fuoco: secondo i termini dell’accordo, infatti, lo stop potrebbe allungarsi fino a un totale di 10 giorni, compresi i primi quattro, se Hamas rilascerà almeno altri 10 ostaggi al giorno, mentre Israele libererà altri detenuti della sicurezza in un rapporto di tre prigionieri per ogni ostaggio.
Lo Stato ebraico – che non sarebbe disposto ad andare oltre il 3 dicembre – starebbe cercando intanto di valutare «se esista una possibilità» di prorogare la pausa nelle ostilità con Hamas. Ad affermarlo un funzionario israeliano di alto livello citato dalla Cnn, dopo che il Qatar si è detto «molto ottimista» sulle possibilità che venga annunciata nelle prossime ore una proroga. La fonte ha ripetuto che Israele ritiene che non tutti gli ostaggi a Gaza siano attualmente nelle mani di Hamas. «Sappiamo che qualunque cosa decida (il capo di Hamas Yahya) Sinwar, poi accade – ha detto – Può toglierli dalle mani di altre fazioni e assicurare che l’accordo sia attuato interamente».
Secondo una fonte diplomatica citata lunedì dalla Cnn, più di 40 delle persone prese in ostaggio in Israele durante il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas non sono nelle mani del gruppo.

Israele respinge gli appelli dell’Onu


Israele respinge intanto davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite gli appelli a un cessate il fuoco permanente a quasi due mesi dall’inizio delle ostilità. «Chiunque sostenga un cessate il fuoco di fondo sostiene di fondo il continuo regno del terrore di Hamas a Gaza», ha detto l’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, secondo il quale con un cessate il fuoco Israele non potrebbe proteggere i suoi cittadini.
L’ambasciatore ritiene non si possa chiedere un cessate il fuoco e al contempo affermare di cercare una soluzione al conflitto. «Hamas ha dichiarato pubblicamente, lo avete visto tutti, che ripeterà il 7 ottobre fin quando Israele non esisterà più – ha affermato l’ambasciatore – Come rispondereste e difendereste i vostri cittadini da una così chiara minaccia con un cessate il fuoco?». Per Erdan tutto potrebbe finire solo se Hamas consegnasse tutti gli ostaggi e tutte le persone coinvolte nell’attacco del 7 ottobre.

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