CATANZARO Autonomia differenziata, sindaci a confronto. Questo il tema dell’incontro in programma per mercoledì 13 dicembre, alle ore 17.30, al Complesso San Giovanni di Catanzaro che vedrà riuniti i sindaci del capoluogo, Nicola Fiorita, di Cosenza, Franz Caruso, di Crotone, Vincenzo Voce, e di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, oltre alla presenza del sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio De Caro (nella foto con il primo cittadino di Catanzaro). A moderare sarà il giornalista Filippo Veltri.
Un’iniziativa politica fortemente voluta da Fiorita, che ha chiamato a raccolta i sindaci degli altri Capoluoghi di provincia per una riflessione sullo stato della riforma che interesserà da vicino tutti i territori.
«Sono felice che il mio invito sia stato accolto dagli altri sindaci e, in modo particolare, della presenza del presidente De Caro, che su questo tema ha inteso avviare una interlocuzione importante con il Governo al fine di tutelare le posizioni dei sindaci», commenta Fiorita.
«La Calabria ed il Sud non potranno che subire riflessi sostanziali nella capacità di programmare e gestire i servizi essenziali, se guardiamo all’impostazione federalista immaginata dal ministro Calderoli, che sta generando reazioni e riflessioni da parte di tutte le forze politiche. Non si può giocare sui diritti dei cittadini quando si parla di sanità, di scuola, infrastrutture, e la voce dei sindaci non deve restare fuori dal dibattito in essere, perché prima di ogni riforma occorrono garanzie nel colmare le divergenze storiche tra Nord e Sud e nel finanziare in modo equo i Livelli essenziali delle prestazioni». Fiorita, inoltre, evidenzia che l’appuntamento di mercoledì prossimo vuole rappresentare «l’occasione per confrontarsi sulla riforma e far sentire nel dibattito nazionale la voce dei sindaci calabresi, riuniti a Catanzaro, al centro della regione, superando le logiche di campanile per privilegiare il senso di unità istituzionale. Un messaggio che parte, in primis, dai sindaci quali primi avamposti di ogni comunità e che, in qualità di amministratori, sono chiamati a difendere diritti e prerogative di cittadini e territori».
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