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«Ponte sullo Stretto con i soldi anche dei calabresi? Occhiuto si faccia sentire»

L’ex presidente della Regione Mario Oliverio: non è tollerabile continuare a subire prevaricazioni tipiche del peggiore colonialismo

Pubblicato il: 14/12/2023 – 13:43
«Ponte sullo Stretto con i soldi anche dei calabresi? Occhiuto si faccia sentire»

COSENZA «Ma cosa deve succedere ancora per ribellarsi, per far sentire la voce di questa regione?». Lo afferma Mario Oliverio, già presidente della Regione Calabria. Secondo Oliverio «non è stato stanziato un solo euro per la realizzazione della alta velocità da Battipaglia a Reggio Calabria malgrado il Pnrr, con considerevoli risorse da destinare a grandi progetti infrastrutturali in particolare nel sud. Niente è stato destinato per l’ammodernamento della Statale 106 (unica opera è il megalotto Sibari-Roseto i cui lavori sono iniziati nel 2019!). Fermi dal 2020 i lavori di ammodernamento ed elettrificazione della ferrovia jonica già finanziati con 680 milioni di euro Fsc della Calabria nel 2017. Ciò mentre con spudorata sfrontatezza alcuni dirigenti delle Ferrovie in questi giorni annunciano come nuovi finanziamenti quelli già destinati e non spesi in questi anni senza dare alcuna giustificazione. Non si parla più dell’ammodernamento del tratto autostradale fra Cosenza e Altilia che, come è noto, è il più esposto ad interruzioni, incidentalità, difficoltà nella mobilità. Di fronte a questo quadro desolante – spiega l’ex governatore calabrese – arriva ora l’annuncio che per i lavori del Ponte sullo Stretto vengono sottratti 1,6 miliardi destinati a Calabria e Sicilia dal Fondo di Sviluppo e Coesione. In poche parole siamo di fronte a un rapina a danno dell’economia e della società calabrese e siciliana. Il presidente della Sicilia ha prontamente levato la propria voce di fronte a tanta spregiudicatezza, mettendo da parte i panni dell’appartenenza per rappresentare gli interessi della Sicilia. Mi auguro che, almeno in questa occasione, altrettanto vorrà fare Occhiuto. Ritengo che non sia tollerabile continuare a subire prevaricazioni e mortificazioni tipiche del peggiore colonialismo. I calabresi ed innanzitutto chi assume responsabilità di rappresentanza ad ogni livello ed in ogni forma – conclude Oliverio – hanno il dovere politico e morale di ribellarsi e alzare la testa».

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