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Cosenza, Caruso: «Sulla situazione di Amaco è necessaria una operazione verità»

Il sindaco illustra il percorso che ha portato al fallimento della società di trasporto urbano

Pubblicato il: 15/12/2023 – 16:20
Cosenza, Caruso: «Sulla situazione di Amaco è necessaria una operazione verità»

COSENZA «Mi sia consentito, senza alcuna voglia di fare polemica, di ristabilire la verità sulla vicenda Amaco e sul percorso che ha determinato il fallimento. Una operazione verità è dovuta nel rispetto degli utenti del servizio di trasporto pubblico urbano e dei lavoratori dipendenti dell’azienda». E’ quanto afferma il sindaco Franz Caruso che prosegue: «Non posso non fare rilevare che il sottoscritto si è insediato nella funzione di sindaco solo qualche settimana prima (4 novembre 2021) della chiusura del bilancio aziendale alla data del 31 dicembre 2021. In sostanza, al momento del mio insediamento alla guida della città il dado era già stato tratto. La nostra responsabilità è stata solo rivolta a mettere ordine e tentare una ardua e complessa operazione di salvataggio aziendale in extremis. Senza voler apparire pignolo, invito chiunque a smentire quanto qui di seguito intendo affermare. Il bilancio chiuso al 31.12.2021 ha fatto registrare una perdita pari ad €. 2.206.485, ed un patrimonio netto di segno negativo valorizzato in €. 978.212. La perdita di cui sopra è rappresentata dalla svalutazione del credito vantato da Amaco s.p.a. nei confronti del Comune di Cosenza operata a seguito e per effetto della procedura di dissesto che ha interessato l’Ente comunale, con ragionevole previsione di perdita su credito pari a circa il 50%. Quando si afferma che la sottocapitalizzazione di Amaco s.p.a., desumibile dal bilancio chiuso al 31.12.2021, sarebbe riconducibile all’accordo transattivo sottoscritto tra il Comune di Cosenza e Amaco ed imposto dall’Ente alla sua partecipata, si afferma – dice Caruso – un dato non veritiero. L’accordo in questione, sottoscritto in data 29.06.2022, a fronte di un credito vantato da Amaco nei confronti del Comune di Cosenza pari ad €. 2.927.692,26, in gran parte contestato dall’Ente comunale nell’ambito del giudizio pendente dinanzi il Tribunale di Cosenza iscritto al n. 5207/2019, prevedeva il riconoscimento in favore di Amaco della complessiva somma di €.1.801.826,00, di cui €. 1.302.158,53 in contenzioso ed €. 499.667,96 per prestazioni non oggetto di contestazione, rese fino al 31.12.2019. Successivamente alla sottoscrizione del ridetto atto transattivo, in data 4 ottobre 2022, il Comune di Cosenza, e per esso la Commissione Straordinaria di Liquidazione, proponeva ad A.M.A.CO. il pagamento della complessiva somma di € 900.913,24. La sottocapitalizzazione di Amaco, pertanto, non è riconducibile all’accordo stipulato in data 29.6.2022, ma alla procedura di dissesto del Comune di Cosenza nel cui ambito la Commissione Straordinaria di liquidazione ha proposto ad Amaco il pagamento della somma di €. 900.913,24, pari a circa il 50% dell’intero. Il bilancio chiuso al 31.12.2021 ha fatto registrare, come diretta conseguenza di quanto appena detto, una perdita pari ad €. 2.206.485,00 ed un patrimonio netto di segno negativo valorizzato in €. 978.212,00».

Il percorso illustrato da Caruso

Secondo Caruso «è importante osservare che il dissesto del Comune di Cosenza è stato dichiarato in data 11.11.2019, per cui non si comprende per quale ragione il credito vantato da Amaco spa nei confronti dell’Ente territoriale sia stato svalutato solo nel corso dell’esercizio chiuso al 31.12.2021 e non anche nel corso dell’esercizio chiuso al 31.12.2019, non potendosi revocare in dubbio che già a quella data appariva, in ragione del dichiarato stato di dissesto dell’Ente comunale, verosimile che il credito sarebbe stato falcidiato nel corso della procedura di dissesto in misura non inferiore al 50%. Peraltro, il quadro di riferimento non risultava affatto mutato, risultando sostanzialmente sovrapponibile la situazione al 31.12.2019 con quella accertata solo nel 2021 a distanza di oltre due anni. Non risulta che l’amministratore dell’epoca in carica (Posteraro) abbia convocato l’assemblea per deliberare la ricostituzione del capitale sociale ovvero lo scioglimento della società, omettendo, altresì, di orientare l’attività gestoria in funzione della tutela conservativa del patrimonio, continuando a gestire l’impresa nell’ottica della continuità aziendale nonostante il prodursi della causa di scioglimento che è stata occultata al socio unico ed ai terzi. L’assemblea del 16.06.2022, infatti, è stata convocata solo per l’approvazione del bilancio al 31.12.2021, mentre avrebbe dovuto essere convocata per la ricostituzione del capitale sociale a seguito delle perdite su crediti. Si rileva, inoltre, che Amaco presentava le seguenti criticità:  a) Mancato pagamento delle imposte; b) Mancata, corretta, appostazione delle stesse in bilancio; c) Mancata, tempestiva, rilevazione dello stato di crisi e della perdita della continuità aziendale; d) Riconoscimento di incentivi all’esodo per personale che aveva già maturato i requisiti per la pensione; e) Gestione del contenzioso con una pluralità di cause perse e di ricorsi pendenti causati da una cattiva politica delle relazioni industriali; f) Mancato efficientamento del parco veicolare; g) Mancato efficientamento della gestione degli stalli, del carro attrezzi; h) Inesistenza di un adeguato assetto organizzativo; i) Criticità nella gestione degli adempimenti amministrativi contabili, indeterminatezza dei relativi dati; j) Mancato versamento ai cessionari delle quote di retribuzione trattenute sugli stipendi;  k) La vicenda del recupero a tassazione del credito di imposta; l) La mancata costituzione della commissione disciplinare; m) lassismo nella gestione del personale per ciò che concerne permessi 104, turnazione, avvicendamento, inabilità al lavoro, ecc;  n) Carenze strutturali nella gestione degli adempimenti privacy, nelle comunicazioni d’obbligo ad Anac;  o) Nella funzione acquisti mancata adesione ad una piattaforma di e-procurement, obbligatoria per legge, e conseguente gestione delle forniture non compliance al Codice Appalti; p) Mancata implementazione di un sistema di verifica degli adempimenti legati alla sicurezza sul lavoro; q) Mancata messa a norma dell’impianto di depurazione; r) Mancato adeguamento dell’impianto di metano (che ha costretto la società a rifornirsi alla pompa) sostenendo un costo maggiore; s) Carenza nell’implementazione del servizio di vigilanza sui bus; t) Aggravamento del dissesto e mancato tempestivo ricorso alle procedure di risoluzione della crisi; u) le plurime proroghe contrattuali e l’affidamento di taluni servizi all’esterno; v) l’opacità dei rapporti con la controllata Asmc srl, società che è stata poi incorporata per fusione nel luglio 2022;  w) mancanza dei contratti di servizio tra il Comune di Cosenza e società partecipata con conseguente violazione della normativa sulla scelta del contraente stante l’impossibilità di operare in house providing; x) proseguimento dell’attività d’impresa in violazione del divieto di nuove operazioni;  y) mancata adozione di adeguati assetti organizzativi, ex art. 375 CCI entrato in vigore dal 16.03.2019. Per quel che concerne l’affermazione secondo cui Amaco avrebbe prodotto utili negli esercizi 2018-2019 e 2020, (€. 30.000 nel 2018; €. 10.156,00 nel 2019 ed €. 161.586,00 nel 2020), si dice il vero, ma si omette di riferire che Amaco, nel bilancio 2016 aveva fatto registrare una perdita di €. 1.582.632, e nel bilancio 2017 aveva fatto registrare un’ulteriore perdita di €. 1.979.599,00. Ciò sta a significare – conclude il sindaco Franz Caruso – che le perdite degli anni 2016 e 2017, pari a complessivi €. 3.562.231,00 non sono state riassorbite dagli utili degli anni 2018-2019 e 2020 pari a soli €. 201.742,00, con un disavanzo di gestione pari ad €. 3.360.489,00 maturato dall’esame del conto economico nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2020».

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