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Gli appetiti della ‘ndrangheta in Piemonte: non solo droga, allarme Dia sul Pnrr

Pastore: «Mafia liquida, le nuove generazioni in grado di evolversi adattandosi ai nuovi mercati e mantengono il controllo economico del territorio»

Pubblicato il: 15/12/2023 – 7:41
Gli appetiti della ‘ndrangheta in Piemonte: non solo droga, allarme Dia sul Pnrr

TORINO «Le organizzazioni criminali, soprattutto con le nuove generazioni, sono in grado di essere liquide sul territorio, di assumere una connotazione di per sé lecita. Non è più la mafia violenta del passato, ma una mafia che manifesta il proprio potere attraverso il controllo economico del territorio». Parola di Tommaso Pastore, il nuovo capocentro della Direzione investigativa antimafia di Torino, che con la Tgr Rai Piemonte ha tracciato un bilancio della presenza mafiosa in Piemonte, in occasione della presentazione del nuovo calendario 2024 della Dia. 

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Una criminalità organizzata, costituita perlopiù da “locali” di ‘ndrangheta, che in Piemonte nonostante processi e condanne resta viva e radicata, infiltrata in maniera sempre più subdola nel tessuto economico locale, dall’edilizia ai servizi. «Questo accade non tanto nella fase di approvvigionamento di appalti o di fornitura di servizi – spiega Pastore – ma successivamente, infiltrando le ditte che si occupano di questi campi».
Ma l’attenzione va puntata anche sui fondi del Pnrr: le imponenti cifre sul piatto, dice Pastore, non possono non suscitare l’attenzione delle mafie. «È necessario un livello di allerta alto – è l’appello del numero uno della Dia torinese – affinché si colgano le situazioni di criticità e le si segnalino alle istituzioni per svolgere un’attività preventiva al meglio».
Spia dei traffici illeciti sono i reati fiscali: fatturazioni false e finte compensazioni per riciclare il denaro sporco: «Le organizzazioni criminali si avvicinano al settore fiscale non tanto per evadere il fisco, ma allo scopo di dare una parvenza di liceità ai grossi flussi di denaro che arrivano dalle attività illecite».
Altra tendenza è la sempre maggior internazionalizzazione della ‘ndrangheta, soprattutto sul traffico di droga. Tanto che la Dia partecipa alla rete operativa di cooperazione transnazionale @ON. “La ‘ndrangheta oggi è il broker più importante di flussi di sostanze stupefacenti a livello mondiale – prosegue il capo della Dia di Torino –. In Piemonte operano anche gruppi stranieri, anche se in maniera residuale, come gruppi di albanesi e organizzazioni nigeriane».

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