“Non ti schiantari” (non ti spaventare), a qualunque accadimento, anche il più tragico, accorrevano con una forza che era imbattibile. Le madri, quelle del Sud, che poi a ogni latitudine hanno la stessa forza.
Ma al Sud – l’Andrà tutto bene – non ci appartiene, non appartiene alle nostre madri
“Non ti schiantari”, non ti spaventare, ci crescevano così, non ci affidavano al destino. Ti invitavano a non aver paura, a non soccombere alla sorte, ma spalancare gli occhi e affrontare la situazione. Che no, a volte tutto non sarebbe finito con la felicità, perché ci sono cose irrisolvibili, che vanno prese per ciò che sono, superate, e dopo ogni inciampo c’è un carico, piccolo o grande, da portarsi nella vita, che prosegue.
L’Andrà tutto bene non è mai appartenuto alla nostra cultura. L’andrà tutto bene simboleggia il fallimento di schiere di illustri sceneggiatori americani, i migliori ci sono incappati: al verificarsi di un evento drammatico, immancabilmente, in bocca a qualcuno chiamato a risolvere la situazione, o a incoraggiare, spunta questa frase. Poca fantasia artistica, o poca fantasia nei doppiaggi. E alla fine, sempre, vince la sfiga.
“Non ti schiantari”, invece, era di una forza prodigiosa, riscaldava il cuore, ti faceva impavido.
“Non ti schiantari”, è il futuro che comunque arriva, è un tempo che viene come un’avventura.
E i figli migliori sono quelli che hanno avuto madri che gli abbiano insegnato a non aver paura.
*scrittore
x
x