CROTONE A poco più di un mese dall’Operazione Acquabona che ha inferto un duro colpo ad una delle più note piazze di spaccio della città di Crotone con l’esecuzione di dodici misure cautelari, tre degli indagati sono stati ristretti agli arresti domiciliari dai poliziotti della Squadra Mobile.
I tre soggetti, infatti, a seguito dell’esecuzione delle misure cautelari del divieto di dimora nella regione Calabria, disposte dal Gip e notificate loro lo scorso 16 novembre, non avevano lasciato il territorio continuando a dimorare nelle loro case all’interno del quartiere Acquabona.
Grazie ai plurimi controlli effettuati dai poliziotti, nel corso delle settimane successive, infatti, era emerso che gli stessi continuavano a risiedere nelle loro abitazioni non avendo intenzione di allontanarsi dal territorio della Regione.
Tale situazione veniva quindi partecipata all’Autorità giudiziaria procedente che decideva di richiedere l’aggravamento delle misure, accordato dal Gip presso il Tribunale di Crotone, il quale ha aggravato i precedenti provvedimenti cautelari disponendo, per i tre, gli arresti domiciliari, notificati immediatamente agli indagati.
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