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CREMA&AMAREZZA

L’ingenuità e i limiti del Cosenza. Il Catanzaro non può fare a meno di Iemmello

A Cremona Lupi più determinati ma ancora senza idee e incisività offensiva. Aquile ok in attacco, la difesa però ha bisogno di rinforzi

Pubblicato il: 15/01/2024 – 7:37
L’ingenuità e i limiti del Cosenza. Il Catanzaro non può fare a meno di Iemmello

Capodanno è passato da ormai due settimane ma a Catanzaro ancora si festeggia con spettacoli pirotecnici. La squadra di Vivarini ha salutato il nuovo anno e dato il là al girone di ritorno in serie B con una gara che quelli bravi definiscono “non adatta ai deboli di cuore”. Gol a raffica, rimonte e contro-rimonte in un’altalena di emozioni che difficilmente i tifosi delle aquile potranno dimenticare. D’altronde la sfida contro il Lecco già all’andata, nonostante sulla panchina dei lombardi vi fosse Foschi e non Bonazzoli, aveva regalato un andamento simile con Catanzaro capace di imporsi 3-4. L’anticipo del venerdì sera al Ceravolo termina, questa volta, 5-3 con reti giallorosse di Verna (al secondo centro stagionale), doppietta di Sounas e gol anche per Iemmello e Biasci. Il Catanzaro ritrova, quindi, il successo dopo i tre ko di fila contro Ascoli, Brescia e Reggiana che avevano chiuso il 2023. 

La gioia dei calciatori del Catanzaro a fine partita sotto la curva


Ora si attende qualcosa dal mercato per mettere a posto una difesa che ha mostrato di non essere impeccabile, per rinforzare un centrocampo che durante la sosta ha perso Ghion per infortunio e per rinfoltire anche un reparto avanzato in cui tanti non hanno convinto e potrebbero presto lasciare il gruppo (Donnarumma, Brignola e anche D’Andrea gli indiziati).

Crema: il ritorno alla vittoria è la notizia più bella, certo, e non è un caso che sia tornato il successo nel giorno in cui è tornato in campo capitan Iemmello. Gol e assist al bacio per Sounas per l’uomo simbolo della squadra giallorossa che si dimostra, per l’ennesima volta, determinante per le aquile. Il Catanzaro con può fare a meno di lui non solo dal punto di vista tattico. È la leadership, in campo e fuori, del numero 9 giallorosso ad essere l’arma in più a disposizione di Vivarini.
Amarezza: in una serata di festa per il ritorno al successo ed il rientro di Iemmello c’è comunque da fare i conti con una difesa che balla paurosamente. Le amnesie difensive accusate contro i lombardi testimoniano ancora una volta la necessità di un pronto intervento sul mercato per strutturare fisicamente un reparto che, ad oggi, appare davvero leggerino. (Stefania Scarfò)

Cosenza determinato ma senza idee e gol

Zuccon in azione a Cremona

Per evitare la critica, del Cosenza visto all’opera a Cremona si potrebbe dire di tutto e di più: tatticamente equilibrato, determinato e persino sfortunato (i pali colpiti ormai non si contano più). Il problema, però, come spesso capita da un po’ di mesi a questa parte, è il risultato finale. Qualcuno sicuramente ha scritto o scriverà senza badare troppo all’originalità, che la sconfitta contro la corazzata di Stroppa poteva starci e che la prestazione dei ragazzi di Caserta lascia ben sperare in ottica futura. Tutto vero, ma anche no. Nel senso che pur avendo di fronte una formazione sulla carta nettamente superiore, il Cosenza allo “Zini” non ha saputo (e voluto?) approfittare della giornata poco ispirata di Coda e soci. E purtroppo, alla fine, ciò che resta è l’ennesima debacle arrivata grazie all’ennesima disattenzione difensiva – nonostante un Camporese in più – che mantiene squadra, società e ambiente in un pericoloso stato depressivo dal quale al momento si fatica solo a immaginare una via d’uscita.

Crema: la determinazione (sì, quella stavolta si è vista) nel voler uscire dal lungo periodo negativo, più il solito Micai e Cimino (da non sosituire), sono state le note più liete del freddo e nebbioso pomeriggio lombardo. Ma può questo bastare a pensare positivo?  Decisamente no.
Amarezza: i numeri non avrebbero bisogno di commenti. Li aggiorniamo: nelle ultime 11 partite di campionato il Cosenza ha raccolto una vittoria, sei sconfitte e quattro pareggi, realizzando 5 gol e subendone 13. A Cremona, al di là della forza dell’avversario, ci si attendevano una maggiore incisività sotto porta e più idee in mezzo al campo. A questo punto, è lecito attendersi maggiore incisività dal mercato. (Francesco Veltri)

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