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«Pd subalterno sulla questione giustizia. Nessuna intenzione di candidarmi a S. Giovanni in Fiore»

Oliverio a Catanzaro alla presentazione del libro “Pregiudizio di Stato”. «Auspico una mobilitazione sociale contro l’autonomia differenziata»

Pubblicato il: 24/01/2024 – 18:53
«Pd subalterno sulla questione giustizia. Nessuna intenzione di candidarmi a S. Giovanni in Fiore»

CATANZARO Il Pd che sulla questione giustizia «è in una posizione subalterna, non consona a una grande forza libertaria, liberale, socialista». Il via libera in Senato all’autonomia differenzia che richiede «un movimento nella società capace di vedere che questa non è la via per rilanciare l’Italia». Mario Oliverio, già presidente della Regione, non si sottrae dall’analisi dei temi di attualità politica in Italia e in Calabria: l’occasione è la presentazione a Catanzaro, in una Casa delle Culture gremita, del libro della compagna Adriana Toman “Pregiudizio di Stato”, il “caso Oliverio” tra politica e giustizia. Si parte da qui con l’ex governatore, che poi esclude possibilità di una candidatura a sindaco nel suo Comune, San Giovanni in Fiore, ipotesi evocata nei giorni scorsi da diversi organi di informazione: «Non ho mai avuto questa intenzione», rimarca Oliverio.

Il “caso Oliverio”

«La mia vicenda giudiziaria – esordisce Oliverio parlando con i giornalisti a margine dell’incontro di Catanzaro – ha dato spunto ad Adriana, che ha vissuto dietro le quinte questa esperienza, ma soprattutto ha avuto un osservatorio per una lettura più complessiva del rapporto tra lo Stato e la Calabria. Perché pregiudizio di Stato? Perché ritengo che questa terra sia vittima del pregiudizio. La ‘ndrangheta c’è, va combattuta, però la ‘ndrangheta non può essere utilizzata – come è stata utilizzata – per costruire un polverone e gettare discredito sul complesso della società calabrese. La Calabria è fatta anche – e sono la maggioranza per fortuna – di persone oneste, laboriose.I migliori alleati della mafia sono quelli che sollevano i polveroni. La malagiustizia per fortuna non è un fenomeno che coinvolge tutta la magistratura ma coinvolge settori ristretti della magistratura perché i magistrati laboriosi, i magistrati che sono davvero a rischio, sono quelli che lavorano in silenzio, che non ricorrono agli show televisivi, che vengono anche loro messi in una cattiva luce dai polveroni. I polveroni alimentano la sfiducia nella giustizia. Noi – osserva Oliverio – dobbiamo recuperare invece fiducia nella giustizia perché la Calabria ha bisogno di fiducia per costruire un futuro e soprattutto di liberarsi. da questi pregiudizi. Le inchieste giudiziarie vengono spesso utilizzate anche dalla politica come strumento di lotta: è questo è il punto. Vengono utilizzate perché c’è un uso politico della giustizia. C’è una malagiustizia che usa la politica. Praticamente sono due facce della stessa medaglia».

La presentazione del libro “Pregiudizio di Stato” a Catanzaro

«Pd subalterno sulla questione giustizia»

Inevitabile il passaggio sull’atteggiamento, ai limiti del liquidatorio francamente, del Pd nei confronti della sua vicenda al tempo stesso giudiziaria e politica: «Purtroppo – sostiene Oliverio – c’è una politica debole, c’è il Pd che rispetto alle questioni della giustizia è in una posizione subalterna, non consona a una grande forza libertaria, liberale, socialista nel senso delle garanzie, della difesa dei diritti perché la prima questione che si pone è quella della difesa dalla Costituzione. Noi stiamo parlando non di dare via libera ai delinquenti oppure dare il via libera al libertinaggio. Stiamo parlando di difesa dei diritti, di difesa della Costituzione. E una forza che rinuncia a questo è una forza che purtroppo diventa sempre più debole e più marginale nell’azione politica».

L’autonomia differenziata

L’attualità politica è il Ddl della Lega sull’autonomia differenziata approvato in Senato: «Un approdo – sostiene Oliverio – che purtroppo ha una radice che viene da anni di populismo, di leghismo, di lacerazione del tessuto unitario del Paese, della cultura unitaria del Paese. Un approdo che va oltre il limite. Io mi auguro che si possa sorgere un movimento nella società capace di vedere che questa non è la via per rilanciare l’Italia. Questa è la via che sancisce un’altra tappa nel declino dell’Italia, non solo del Sud, che sarà la prima vittima, ma anche del Paese. Infine, la domanda secca dei giornalisti: si candiderà a San Giovanni in Fiore? «Ma no, no, no. Non ho mai avuto questa intenzione», risponde Oliverio. (c. a.)

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