ROMA «Tra fanfare e fanfaronate procede la strategia comunicativa dell’ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, relativa al ponte sullo stretto di Messina, e della colpevole acquiescenza che a questa sembrano mostrare i sindaci delle città interessate. I cittadini dello Stretto, però, da Capo Peloro a Cannitello, non sono in vendita e non hanno l’anello al naso, lo sappiano Ciucci e le amministrazioni comunali». Lo afferma il Comitato ‘Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto’ dopo gli incontri di Ciucci in Calabria. «Ciucci nei suoi incontri parla di ‘assoluta trasparenza’ per un progetto che è stato finora occultato perfino al Parlamento. E racconta bugie quando dice che ‘Il punto di non ritorno è stato superato con l’approvazione della Relazione di Aggiornamento da parte del CdA di SdM il 15 febbraio’. È una bugia, che mortifica tra l’altro le istituzioni che dell’approvazione definitiva del progetto portano la responsabilità. Che bisogno c’è di (provare a) prendere in giro la gente? Altro che ‘confezioni sartoriali’, qui si tratta di bassa manovalanza: sarà un caso che il procuratore di Catania scrive di ‘un ponte pieno di piccioli’ e quello di Messina chiede di aumentare gli organici del Tribunale per il ponte? È il momento di esserci, di dare voce a un’opinione pubblica (locale e nazionale) sempre più consapevole e contraria a questa infrastruttura costosa, inutile e dannosa. È il momento, per chi ritiene di voler tutelare l’interesse collettivo, di farla sentire e di farla valere, questa voce. Intanto l’associazione ha avanzato al sindaco formale richiesta di essere inserita nel tavolo tecnico cittadino che del ponte valuterà l’impatto sulla città. Attendiamo (fiduciosi?) una sollecita risposta da parte del sindaco».
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