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Autonomia, Occhiuto: «Dirò al mio partito di opporsi alla Camera se non ci sono garanzie sulle risorse»

Il governatore a confronto con il leader della Cgil Landini. «In due anni non si fanno miracoli ma abbiamo cambiato passo in diversi ambiti»

Pubblicato il: 04/03/2024 – 14:02
Autonomia, Occhiuto: «Dirò al mio partito di opporsi alla Camera se non ci sono garanzie sulle risorse»

LAMEZIA TERME «Non ho la bacchetta magica, ma stiamo dimostrando impegno in tutti gli ambiti. I miracoli non si fanno in due anni». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo a Lamezia Terme all’incontro con il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Per me – ha sostenuto Occhiuto – è un onore fare il presidente della Regione Calabria. Ringrazio Landini per la vicinanza alla Calabria in questi due anni, è venuto a Roma nella nostra sede quando insieme ai sindacati quando abbiamo posto le basi della Vertenza Calabria. Sono riconoscente anche al sindacato per l’azione di stimolo rispetto alle tante emergenze. Non si può governare senza concertazione. Si parla del Pnrr che non ha considerato la Calabria nell’Alta velocità, hanno messo dentro tutte le opere con uno stato di progettazione avanzato. Abbiamo ottenuto dei fondi per la Statale 106, non bastano ma l’Anas farà progettazione della Statale anche nei tratti non finanziati. In passato – ha quindi sostenuto il presidente della Regione – la Calabria sulla Ss106 aveva avuto un solo miliardo, oggi sono tre i miliardi già stanziati».  

«Velocizzato la spesa dei fondi Fsc e Por

Occhiuto ha ricordato che all’atto del suo insediamento alla Cittadella «ho trovato circa due miliardi di fondi non spesi, tra Fsc e Por. Abbiamo velocizzato la spesa, la Calabria ha speso tutti questi soldi», poi ha specificato: «Il Mezzogiorno sta registrando una emorragia dei giovani, per quanto sforzi si possano fare perdiamo porzioni di prodotto interno lordo. Dobbiamo creare le opportunità ma non si può certo fare in due anni. Bisogna procedere con le riforme che stiamo facendo. Come quella dei Consorzi di bonifica che avrà effetti negli anni che verranno. Sullo spopolamento – ha rilevato il presidente della Regione – dovremmo tentare di intervenire sui flussi migratori, per esempio facendo diventare alcuni borghi luoghi per pensionati e nomadi digitali».  Sempre con riferimento al tema dell’immigrazione, Occhiuto ha sostenuto che «si può fare di più del Piano Mattei, cinque miliardi sono pochi, quando l’Europa si convincerà ad investire nei paesi di partenza dei migranti, Africa e nord Africa, quei paesi cresceranno con un Pil superiore a paesi europei e potremmo essere l’hub dell’Europa su quella parte del mondo grazie alla presenza del porto di Gioia Tauro, il primo porto di Italia».

Autonomia differenziata

Capitolo autonomia differenziata: «Io – ha ribadito Occhiuto – rifiuto la narrazione di una classe dirigente del Sud che si limita a rivendicare. Noi dobbiamo pretendere dal governo gli obblighi previsti in Costituzione. Se ci dessero le risorse per superare il criterio della spesa storica sarebbe un grandissimo risultato. Di autonomia differenziata non si deve parlare se prima non ci sono le risorse per garantire medesimi diritti a tutti i cittadini. Dirò al mio partito (Forza Italia, di cui Occhiuto è vicesegretario nazionale, ndr) di esprimere un voto di dissenso alla Camera in caso di assenza di queste garanzie. Fare gli interessi della Calabria – ha aggiunto il governatore – significa essere autorevoli nei confronti del governo nazionale.

Sanità

Inevitabile un passaggio sulla sanità: «Ho voluto metterci la faccia. Ora – ha rimarcato Occhiuto – non ha più una contabilità orale, in 12 anni i commissari avrebbero dovuto farlo e non l’hanno fatto. C’è stato un pregiudizio odioso per cui la sanità non fosse governabile. Oggi in Calabria i dg delle aziende non vengono nominati in base alla lottizzazione politica: non ho mai avuto direttive da partiti ma ho pensato solo alla bravura e alla competenza dei manager. Abbiamo chiuso i bilanci, dimostrando che quel debito monstre non c’è. Abbiamo ricostruito le fondamenta di un sistema in macerie con concorsi a tempo indeterminato, aprendo gli ospedali agli specializzandi e ai medici cubani. Abbiamo aperto la Facoltà di Medicina a Cosenza che produce grandi risultati in termine di selezione, abbiamo fatto il primo policlinico universitario con la Dulbecco. Non ho la bacchetta magica, ma stiamo dimostrando impegno in tutti gli ambiti. I miracoli non si fanno in due anni». (c. a.)

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