VIBO VALENTIA Ha avuto inizio questa mattina alle 9 presso l’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo Valentia il processo che riunisce Maestrale, Olimpo e Imperium. Sono 185 gli imputati chiamati a difendersi, quasi tutti presunti esponenti dei principali clan vibonesi. L’ufficio della Procura, guidato dal sostituto procuratore Vincenzo Capomolla, ha sollecitato due dei componenti del collegio giudicante, la presidente Tiziana Macrì e il giudice Giulia Conti, ad astenersi a causa dell’incompatibilità derivante dal coinvolgimento in precedenti provvedimenti. In particolare, avrebbero autorizzato intercettazioni di Francesco La Rosa e Costantino Gaudioso, imputati in questo processo. Tra le motivazioni anche una sentenza assolutoria nei confronti di altri imputati, accusati per gli stessi fatti sia dalla procura di Vibo che dalla Dda. Richiesta, appoggiata dalle parti civili e da alcuni difensori, che è in corso di valutazione da parte del collegio giudicante riunitosi in camera di consiglio.
Discussioni accese tra procura e difensori anche per quanto riguarda la sede del processo. Il pubblico ministero ha chiesto la possibilità di svolgere per questioni logistiche le prossime udienze nell’aula bunker di Lamezia Terme, dove è stato svolto anche Rinascita-Scott. Richiesta accolta negativamente dai difensori e dalla stessa presidente Macrì, che ha confermato la sede di Vibo qualora venisse confermato il collegio attuale. La prossima udienza è fissata per il 20 marzo. (Ma.Ru.)
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