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Il caso Pupo e la libertà

Ringrazio Paride Leporace per la citazione (al netto di una buriana che non mi appartiene) sulla vicenda Pupo. Con onestà intellettuale ha posto un problema di fondo che riguarda la libertà di pen…

Pubblicato il: 15/03/2024 – 12:45
di Alfredo Antoniozzi*
Il caso Pupo e la libertà

Ringrazio Paride Leporace per la citazione (al netto di una buriana che non mi appartiene) sulla vicenda Pupo. Con onestà intellettuale ha posto un problema di fondo che riguarda la libertà di pensiero. Non voglio martirizzare Pupo, né ovviamente censurare a loro volta quanti hanno dissentito sulla citazione di Hume. Era evidente che essa nascondesse (in omnia munda mundis) un pensiero diverso da parole pronunciate trecento anni fa e allora rivoluzionarie. Chi potrebbe mai pensare che la donna è «inferiore all’uomo» se non qualche teologo islamico? Il problema di fondo è che una frase di un pensatore liberale (che probabilmente Pupo poteva spiegare meglio) fa più scandalo del compianto ricordo di una terrorista assassina ( cui è andata la mia pietas) mai distaccatasi da quella esperienza terribile. Per cui Hume è più pericoloso di Barbara Balzerani. Secondo queste logiche di woke culture Céline e Nabokov dovrebbero essere bruciati e con loro Balthus, Gentile, Roth ma anche Salinger e Mishima. Mi pare che sia necessario, invece, rendere libero il pensiero. L’eccesso di retorica porta a una inflazione dei contenuti. Lo si è visto in tanti segmenti culturali e sociali. Sia io che il collega Orsomarso abbiamo voluto sottolineare questo aspetto. Il sistema universitario è credibile se scevro da egemonie di ogni genere. Purtroppo un dibattito libero e franco oggi è impossibile. Se oggi un accademico iraniano ripetesse le parole di Hume in quel contesto sarebbe comunque un passo avanti considerando ciò che avviene  a Teheran e ciò ci fa capire come analisi e parole debbano essere sempre contestualizzate. Non abbiamo bisogno di mediocrità e opacità o di conformismi ma di dibattiti sinceri e liberi. Anche in relazione alle tragedie che riguardano il femminile. Mi permetto, a proposito, di ringraziare Matilde Lanzino per il grande esempio di dignità dato insieme al compianto Franco e a tutta la famiglia in questi anni. A loro è stata negata la giustizia e finanche il diritto esclusivo di un dolore che non appartiene a nessun altro.

*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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