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Prorogato di sei mesi lo scioglimento del comune di Cosoleto

La decisione del Cdm al fine di consentire il completamento dell’azione di risanamento

Pubblicato il: 26/03/2024 – 23:02
Prorogato di sei mesi lo scioglimento del comune di Cosoleto

ROMA Il Consiglio dei ministri, che si è riunito oggi, 26 marzo 2024, alle ore 17:55 a palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Giorgia Meloni, segretario il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ha deliberato lo scioglimento dei consigli comunali di Quindici (AV) e di Monteforte Irpino (AV) e l’affidamento della gestione dei due comuni ad altrettante Commissioni straordinarie per la durata di diciotto mesi.

Prorogato lo scioglimento del comune di Cosoleto

Al fine di consentire il completamento dell’azione di risanamento, il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento dei consigli comunali di Cosoleto (nel Reggino) e Anzio (Roma) e la proroga di sei mesi dell’affidamento della gestione del comune di Nettuno (Roma) ad una commissione straordinaria. Cosoleto e Anzio erano stati sciolti il 22 novembre 2022 e l’affidamento della gestione degli enti a commissioni straordinarie appositamente nominate per un periodo di 18 mesi». Tra le motivazione dello scioglimento del comune di Cosoleto figuravano l’accordo politico elettorale mafioso tra il sindaco e la cosca egemone sul territorio, «l’intricata ed estesa rete di rapporti parentali e/o di frequentazioni» tra amministratori ed esponenti della criminalità organizzata, l’affidamento diretto di lavori a ditte guidate da pregiudicati, le irregolarità nella gestione del servizio civile e anche nell’accoglienza dei richiedenti asilo.
Il Ministro Piantedosi ha, inoltre, svolto una informativa al Consiglio dei ministri in merito all’istituto dello scioglimento, che ha visto complessivamente, a partire dalla sua introduzione nel 1991, l’effettuazione di 463 accessi ispettivi, a cui sono seguiti 387 scioglimenti (380 comuni e 7 ASL). Dal 2014 oggi sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 133 Comuni, in un solo caso la magistratura ha annullato il provvedimento; sono 15 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal Governo Meloni. Ad oggi sono 22 i comuni gestiti da commissari straordinari per scioglimento per infiltrazioni mafiose. E’ quanto si legge nel comunicato stampa finale del Cdm.

«Ad Anzio e Nettuno ben 4 ‘ndrine di origine calabrese»

«Sulla proroga del commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, nessun dubbio che sia una notizia attesa e auspicata, in uno scenario di acclarata presenza di infiltrazione mafiosa e operatività di ben 4 ‘ndrine di origine calabrese». Lo dichiara in una nota il segretario regionale del Lazio di Sinistra Italiana Danilo Cosentino sulla proroga del commissariamento dei due comuni litoranei laziali decisa oggi dal Consiglio dei ministri. «Sinistra Italiana da anni insieme alle realtà civiche cittadine ha tenuto alta l’attenzione sui comuni del litorale romano – prosegue Cosentino – ben prima dell’indagine Tritone, con atti parlamentari e la presenza costante sul territorio». «La proroga arriva all’indomani della sentenza della Corte di Appello che conferma le 34 condanne emesse dal gup di Roma e che quindi ribadisce inequivocabilmente la presenza di una locale di ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno diramata in molti settori imprenditoriali fino ad infiltrare le amministrazioni. Le tempistiche impongono una seria riflessione delle forze progressiste e di sinistra delle due città che hanno la responsabilità ed il dovere di unirsi per affrontare nel 2025 le amministrative più delicate della storia di questi territori», conclude Cosentino.

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