LAMEZIA TERME «Nessuno di noi vuole togliere niente, anzi vogliamo aggiungere, abbiamo cominciato e stiamo continuando a farlo». Lo ha detto chiaramente Antonio Battistini, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Lo scenario è un inconsueto incontro organizzato nell’aula “Ferrante” dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Protagonista il dialogo: quello tra il territorio, rappresentato dalle associazioni, il mondo politico con la consigliera regionale Amalia Bruni in prima fila, e quello istituzionale. Un confronto atteso da settimane, l’occasione per chiarire ogni aspetto e definire i punti su cui costruire il futuro. Perché quello dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme è un presidio fondamentale, un punto di riferimento per migliaia di cittadini dell’hinterland lametino e oltre, il cui destino pare sempre appeso ad un filo.
In piedi, ad ascoltare le istanze di politica e cittadini, comitati e associazioni del territorio, il generale Antonio Battistini, commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che intervenendo dichiara: «Abbiamo investito sull’ospedale di Lamezia Terme 5,5 milioni di euro. A questi si sommano i 20 milioni previsti dall’accordo di programma al ministero della Salute. E poi 21 milioni di euro per la rifunzionalizzazione delle aree interne del nosocomio, altri 21 milioni per metterlo in sicurezza, e gli 8 milioni di euro delle malattie effettive oggetto in questi giorni di approvazione di progetto. Quindi 5,5 li abbiamo spesi, 50 li stiamo spendendo».
Sul tavolo, come anticipato, il futuro dell’ospedale lametino che si inquadra in un periodo di particolari fibrillazioni. Lo scorso 27 marzo, il governatore nonché commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto, aveva aggiornato il piano della rete ospedaliera adottando un nuovo decreto in sostituzione del decreto numero 69 del 14 marzo, con il ripristino del Laboratorio di Analisi a Polistena, Genetica medica al Gom di Reggio Calabria, Chirurgia vascolare all’Annunziata di Cosenza, Nefrologia a Crotone, Recupero e Riabilitazione a Castrovillari e Polistena e Pediatria a Lamezia Terme. Novità anche per la “Dulbecco” di Catanzaro, con il taglio dei cosiddetti “doppioni” (25) previsti nel Dca del 14 marzo.
Nel corso dell’incontro, tra i tanti temi, si è parlato anche di sicurezza dell’ospedale lametino. Sul punto il commissario Battistini precisa: «Abbiamo speso 400mila euro per riparare danneggiamenti, ma abbiamo stretto un accordo con le forze di polizia per presidiare mattina e sera il nosocomio. Abbiamo poi incontrato un’associazione di forze dell’ordine e con loro sigleremo un protocollo di intesa per vigilare l’area parcheggi. C’è un tema sicurezza perché a rompere le porte non sono i medici, non sono gli infermieri, forse non sono neanche i visitatori ma i danni all’Asp sono costati 400mila euro. Com’è costata cara l’aria condizionata che abbiamo riparato quattro volte, perché chi sta in Pronto Soccorso esce a fumare, lasciando le porte aperte». «Allora, per carità – ha detto ancora Battistini – ringrazio ancora la professoressa Bruni perché i comitati consultivi sono previsti ed è nostro preciso obbligo condividere i percorsi nella speranza che sia così ma se questa è davvero una casa comune, dobbiamo rispettarla tutti».
Infine il commissario Battistini ha rimarcato il proprio impegno e quello dei dirigenti dell’Asp di Catanzaro: «Noi crediamo in questo ospedale e nelle sue potenzialità. Siamo convinti che questo sia un presidio strategico per una serie di ragioni, non ultima la viabilità, la vicinanza dell’aeroporto e per l’importante presenza di operatori sanitari, medici e infermieri. Perché questo è un ospedale che ha una mobilità interregionale straordinaria, della quale siamo orgogliosi». (g.curcio@corrierecal.it)
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