CORIGLIANO-ROSSANO Il quartiere Traforo, nel centro storico di Rossano, lancia l’ennesimo appello alle istituzioni locali, provinciali e regionali – con la speranza che questa volta non cada nel dimenticatoio – sul pericolo che incombe nella zona: la frana di Cozzo Pantasima. È una frana che si muove lentamente, il pericolo c’è, è evidente, ma la cosa peggiore è la noncuranza, anche nella semplice opera di monitoraggio e di intervento strutturale, per non parlare della messa in sicurezza. Eppure si tratta di un quartiere molto popolato e trafficato visto il passaggio per circa un kilometro (proprio lungo la frana) della strada provinciale 188 che collega la città jonica alla Sila.I primi allarmi risalgono al 2014, ma il problema è ben antecedente a questa data, solo che negli anni la questione ha preso la forma di una partita a “ping-pong” tra comune, provincia e regione. «Eppure – fa notare un residente – per altre problematiche simili, come ad esempio la frana in zona San Marco sempre nel centro storico di Rossano, ci si è prontamente mobilitati. Perché, invece, per la frana Pantasima nessuno si muove? Aspettiamo che venga giù e ci scappi il morto?».
La prova che non è stato eseguito negli anni nessun intervento ci viene data dai vetrini di verifica applicati, nel 2104 all’indomani di un primo importante degradamento della frana, su alcuni punti critici come le opere murarie che sostengono la strada provinciale, utili a capire la direzione del movimento franoso, la sua velocità e i tempi di assestamento. Questi vetrini allo stato attuale risultano spaccati, anzi lo sono dal 2019, come avevamo notato durante una nostra ennesima inchiesta giornalistica in quell’anno. Ciò significa che la frana è attiva, e in alcuni punti di controllo il distacco supera i 15 cm.
Questa frana ha causato anche diversi crolli. L’ultimo è del 25 novembre 2023, a crollare è il muro a ridosso della Chiesa di San Bartolomeo. «La causa non è la pioggia – dice Don Franco Romano, Parroco del quartiere – ma il dissesto idrogeologico del Cozzo Pantasima. Tutta questa zona, su cui sono state costruite queste case e la Chiesa di San Bartolomeo, galleggia su tanta acqua». Proprio Don Franco, in questi anni, ha lanciato più volte l’allarme, facendo appello ripetutamente agli amministratori affinché prendessero in mano la situazione, che aggiunge: «Tutti sanno di questa situazione. Lo sanno i sindaci che si sono succeduti, lo sanno consiglieri provinciali, consiglieri di opposizione e di maggioranza, quelli della Protezione Civile, tecnici del comune di Corigliano-Rossano. Hanno promesso che sarebbero venuti qui a fare qualcosa ma ancora non ho visto nulla».
La paura tra i residenti è tanta, soprattutto nei giorni di pioggia. «Si vive con l’ansia costante – confessa un residente – che la frana possa staccarsi e travolgere noi abitanti e le nostre case, costruite con tanto sacrificio. C’è anche tanta rabbia e indignazione contro le istituzioni politiche, che fanno “promesse da marinaio” e poi nulla, o peggio ancora difronte al nostro grido d’allarme ci ridono in faccia».
Per il momento si cerca di contenere la frana con un “resistente” nastro rosso e bianco.
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